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Molto più di una vittoria, è un cerchio che si chiude. Ma occhio a non volare troppo in alto

Aveva detto bene Maurizio Sarri dopo la vittoria di Europa League e a pochi giorni dalla sfida poi persa mala mente dai suoi contro la Salernitana: “Attenzione a non trasformare l’entusiasmo in euforia”. Dichiarazioni da portare nello zainetto dopo la gita felice nella capitale, in vista di tre partite che saranno importantissime per chiudere al meglio il 2022 agonistico: uno scontro diretto in casa – sì, perché i granata devono ragionare sempre con la consapevolezza di essere in lotta per non retrocedere – e poi due trasferte di fila tra l’infrasettimanale di Firenze e la chiusura a Monza.

Entusiasmo ce n’era tantissimo stanotte al Mary Rosy. Litoranea praticamente bloccata ed oltre mille persone a far festa per un 1-3 che è molto più di una prima vittoria esterna in campionato, è molto più di un successo in casa di una big, molto più di una reazione gagliarda allo svantaggio contro una delle formazioni maggiormente in forma del torneo, molto più di un punteggio storico (mai il cavalluccio aveva vinto all’Olimpico contro una romana). È la chiusura di un cerchio, il presente che dà un colpo di spugna al passato, bello o brutto che sia. È la creatura di Iervolino che gioisce – seppur col presidente contumace, all’estero per impegni familiari e di lavoro – nella tana del vecchio patron, il fiocchetto sulla parola fine a un capitolo chiamato multiproprietà che ha creato profitti a bilanci e società, ma anche sportivi, viste le scalate del cavalluccio. Ma anche divisioni, ma anche illusioni, ma anche mancanze di rispetto, ma anche forme di dissenso. Un decennio di “ma anche”, una domenica di… “molto più”.

Raccontano di un Lotito arrabbiatissimo nel tunnel degli spogliatoi dopo la partita, per l’ammonizione a Milinkovic Savic che gli impedirà di partecipare al derby, ma anche per la sconfitta beffa, a domicilio, contro la squadra che fino a qualche mese fa era di sua proprietà. L’ex co-patron granata pare abbia a lungo confabulato con il suo dirigente addetto all’arbitro, l’ex fischietto Marco Gabriele. Imbufalito anche Igli Tare, che pare tuttavia si sia complimentato in prima persona con la Salernitana e la sua dirigenza per l’ottima prestazione. Stesso discorso per Sarri che, una volta messa da parte la stizza per il ko e per la decisione arbitrale non condivisa, è stato prodigo di apprezzamenti per la “stecca granata” degli spogliatoi. In particolare, abbraccio e saluto affettuoso del trainer laziale all’icona Franck Ribéry.

Occhio ora a non volare troppo il alto. Lo ha detto Davide Nicola proprio ieri in sala stampa: “Poche settimane fa sembrava fossimo incapaci di giocare, ora non significa che dopo questo exploit le vinceremo tutte. Sbaglieremo altre partite, potrà capitare. L’importante sarà sempre mantenere equilibrio ed allenarsi bene in settimana per puntare a migliorare”. L’allenatore sa meglio di tutti quanto sia importante chiudere bene il 2022, senza passi falsi e con un rassicurante bottino di punti.

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