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Mezzaroma in tv: “Ce la giochiamo al massimo. Galleggiamento? Crederci è come essere terrapiattisti”

Nel 2020 – al pari di Claudio Lotito – non si è ancora visto sulle poltroncine dell’Arechi, ma ha fatto visita alla squadra per l’ultima volta un mese fa nella settimana che conduceva al match interno contro il Trapani. Marco Mezzaroma sta vivendo a (relativa) distanza il buon momento della Salernitana, il migliore in termini di classifica in rapporto alle giornate disputate da quando è al timone della società con il cognato.

Il co-patron è intervenuto questa sera sia ai microfoni di Liratv che di Ottochannel, commentando non solo la situazione attuale e nazionale in merito all’emergenza Coronavirus, ma anche l’andamento della squadra. “Si va verso le porte chiuse nelle prossime partite – ha dichiarato il co-patron – Siamo di fronte ad un evento che crea tanti problemi a tutti in ogni settore. Bisogna rispettare le regole del Governo e così facendo si dovrebbe giocare a porte chiuse. Come tutti vorremmo pensare ad altro, purtroppo siamo di fronte ad un evento non aspettato che ha delle dimensioni notevoli e quindi bisogna che tutti noi assumiamo comportamenti di assoluta responsabilità, mettendoci un po’ a disposizione della comunità”.

La vittoria di ieri sera contro il Venezia, non è finita già in secondo piano: “Sicuramente è molto importante ottenere questi risultati in casa, ma la classifica è ancora relativamente corta. Ogni partita è combattuta, con risultati a volte sorprendenti. Bisogna rimanere concentrati e stare sul pezzo, ragionando partita dopo partita, per poi vedere alla fine dove arriveremo. Mi conforta che questa squadra continua ad esprimersi con prestazioni positive e i risultati stanno venendo”. Tra i migliori ieri sera è risultato Alessio Cerci, finalmente titolare dopo sette mesi di attesa. “Ho imparato una cosa di Ventura: tra le tante doti che ha c’è anche quella di capire quando è il momento di utilizzare un calciatore – ha sottolineato Mezzaroma – perchè in quel momento è nelle migliori condizioni fisiche e mentali. Noi lo abbiamo visto con Dziczek e lo stiamo vedendo con Cerci. Io ho sempre detto che il destino di Alessio era esclusivamente nelle sue mani, speriamo che questa sia la prima buona prestazione di una lunga serie”.

Futuro? Ancora troppo presto per il co-patron della Salernitana parlare di playoff. Certo, la piazza in altri tempi avrebbe avuto un’impennata di euforia con questa classifica e invece il dato bassissimo di ieri ai botteghini fa riflettere. “Stiamo ancora a campionato in corso, è tutto da giocare. Mi concentrerei su questo, piuttosto che sul prossimo anno. Certe volte siamo presi troppo dall’ansia di futuro, che è prematura. Siamo nel mezzo di un torneo che stiamo giocando al massimo delle possibilità. Siamo molto soddisfatti di giocatori e allenatore. Lasciamoli lavorare con tranquillità e sostegno, è importante che sentano la fiducia”, dice Mezzaroma. Poi, sui tifosi: “Non vedo quali colpe così gravi siano state commesse che possano aver causato un calo di spettatori. Le cause possono essere molte, ma tolgo di mezzo quelle sulla teoria del galleggiamento che è come il terrapiattismo: se c’è qualcuno che ci crede, per carità… Io mi sono reso conto che è un po’ cambiato tutto il mondo del calcio e quindi anche il clima. Siamo diventati tutti esperti di finanzia, bilancio o talent scout, sembra che i 90′ del campo siano passati in secondo piano. L’evento deve essere la cosa più rilevante, io sono amante del vecchio calcio. Quando la gente seguiva la squadra nel bene o nel male, a prescindere dalle proprietà. Io ringrazio quelli che sono sempre presenti e vicini alla squadra. Qualcuno viene occasionalmente, quando c’è un evento particolare. A questi dico di non essere tifosi di Mezzaroma o Lotito, ma della Salernitana. La proprietà passa, la Salernitana rimane”.

Le ambizioni sono il sale dell’entusiasmo, soprattutto se confortate da risultati che non si rivelano più semplicemente casuali. “Io penso che questa squadra può giocarsela. Lo ha dimostrato anche in un momento di emergenza come questo. Sono convinto che abbia le caratteristiche anche caratteriali per poter affrontare delle partite delicate e complesse, come quelle dei playoff. Ma detto questo per arrivarci c’è tanto cammino da fare. Il mister è guida concentrata, è un grande conoscitore di calcio e io sono molto soddisfatto del lavoro che sta facendo”, il commento finale del co-patron.

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