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Emergenza Coronavirus, decreto Consiglio dei Ministri chiude porte di tutte le manifestazioni sportive

AGGIORNAMENTO ORE 19.30 – Si va verso le porte chiuse per tutte le manifestazioni sportive su territorio nazionale, dunque provvedimento che coinvolge – secondo il decreto emanato da pochi minuti dal Governo – anche il campionato cadetto. Domani potrebbero arrivare ulteriori comunicazioni dalla Lega serie B che comunque si dovrà attenere alle regole ministeriali. Poco chiari – in ogni caso – alcuni punti del decreto, che potranno essere chiariti già da domani.

“Sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina – si legge nel decreto, che segue quello già emanato il primo marzo – svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito, nei comuni diversi da quelli di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, e successive modificazioni, lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano.”

 

 

Il Coronavirus tiene in apprensione una nazione intera, il calcio non può fermarsi, ma lo spettacolo sì. Perché senza tifosi non c’è spettacolo. E saranno proprio quest’ultimi a pagarne le consegueze. Quest’oggi, presso il Salone d’onore del Coni, c’era in programma l’Assemblea di Lega Serie A, con punto principale all’ordine del giorno riguarda i recuperi delle gare rinviate. L’idea è quella di disputarle a porte chiuse come confermato, all’uscita da Palazzo Chigi, anche dal ministro all sport Spadafora: “Abbiamo già attuato il divieto e la sospensione di tutte le competizioni sportive nelle tre regioni Lombardia, Veneto e Piemonte, più le province di Savona e Pesaro-Urbino. Ci sarà il proseguimento di tutte le attività, anche del campionato, ma nel rispetto della salute per tutti. Siamo orientati a far giocare le partite a porte chiuse. Le attività sportive potranno essere svolte con indicazioni ben precise per la sicurezza fornite a tutte le squadre”.

Una decisione che, inevitabilmente, coinvolgerà anche il campionato di Serie B, magari già dal prossimo turno. La possibilità quindi che Perugia-Salernitana, in programma sabato alle 15, si disputi senza pubblico al Curi è concreta. L’idea sarebbe quella di far svolgere le partite a porte chiuse nella totalità del territorio nazionale, con l’ammissione quindi, all’interno dell’impianto, solo di arbitri, calciatori e componenti dello staff medico, tecnico e dirigenziale delle due squadre, personale tecnico (raccattapalle e manutentori del campo), addetti della Sicurezza Pubblica, Steward, Vigili del Fuoco e operatori di Pronto Soccorso, incaricati della Procura Federale, Delegati Lega B, Osservatori arbitrali, medici Antidoping e l’Organo Tecnico della CAN B. Accesso consentito anche agli operatori dell’informazione, nel numero massimo di 50 unità, ai quali però non sarà consentivo realizzare interviste in mixed zone e sala stampa; anche il cerimoniale d’ingresso in campo delle squadre avverrà senza accompagnatori. Mancano solo i crismi dell’ufficialità per capire da quando andrà in vigore. La palla passa al Governo.

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