TABELLINO SALERNITANA-GENOA 1-2
SALERNITANA (4-3-2-1): Ochoa; Pierozzi, Gyomber, Lovato (30′ st Zanoli), Bradaric (37′ st Legowski); Martegani (38′ st Daniliuc), Maggiore, Basic (23′ st Kastanos); Candreva, Tchaouna (30′ st Ikwuemesi); Simy. A disposizione: Fiorillo, Costil, Bronn, Sambia, Botheim,, Sfait. All: D’Angelo (Inzaghi squalificato).
GENOA (3-5-1-1): Martinez; Vogliacco (26′ st Thorsby), Bani, Vasquez; Spence, Malinovskyi, Badelj, Strootman (42′ st Ekuban), Frendrup; Gudmundsson; Retegui. A disp: Leali, Sommariva, Cissè, Papadopoulos, Fini. All: Gilardino.
Arbitro: Orsato di Schio (Ceccon/Vivenzi. IV: Fourneau. Var: Mazzoleni. Avar: Paterna).
NOTE. Marcatori: Martegani al 2′ pt (S), Retegui al 19′ pt (G), Gudmundsson rig. al 13′ st (G). Ammoniti: Frendrup, Badelj, Bani (G). Angoli: 5-5. Recupero: 1′ pt, 5′ st.
Ci sarebbe da chiedere soltanto scusa. Per una campagna acquisti estiva scellerata, per una gestione delle dinamiche interne al gruppo squadra a dir poco discutibile, per aver messo alla graticola allenatori (Nicola prima, Sousa poi) quando i veri problemi risiedevano altrove. La Salernitana perde anche contro il Genoa e segna forse irrimediabilmente il proprio destino. Non oggi, non ieri. Non per colpa della sfortuna, né degli arbitri. Per la presunzione di aver allestito un organico inadeguato, con tempistiche sbagliate. Per la saccenza di pretendere di aver capito un mondo così complesso in pochi mesi. Per l’inesperienza e la superficialità nella gestione di situazioni delicate come la posizione di Dia. Per questo ed altro la Salernitana è ultima in classifica. Giustamente.
LA CRONACA. Al 2′ la Salernitana passa subito in vantaggio. Simy difende bene palla e apre la difesa rossoblù, Candreva premia la sovrapposizione di Bradaric che col sinistro serve un assist al bacio per l’accorrente Martegani. Conclusione potente e rabbiosa all’incrocio dei pali e nulla da fare per Martinez. La partita sembra incanalarsi bene per la Salernitana, ma è pia illusione.
Al 13′, infatti, il Genoa già pareggia. Gudmundsson gode di estrema libertà tra le linee, Martegani lo lascia passare con troppa facilità consentendo all’islandese di arrivare sulla trequarti e fraseggiare con Strootman, bravo a servire Retegui. L’attaccante italo-argentino si smarca tra Pierozzi e Gyomber e con un bolideaaa mancino supera Ochoa sul suo palo.
Il Genoa prende fiducia e fa paura sulle ripartenze orchestrate dal solito Gudmundsson, pericolosissimo quando riceve palla tra le linee. Break della Salernitana al 23′ con una conclusione da distanza siderale di Candreva che termina di poco a lato.
La gara è gradevole ed equilibrata, la Salernitana finisce la prima frazione in crescendo e sfiora la rete nel recupero con un colpo di testa di Tchaouna su corner di Candreva. Termina il primo tempo sul risultato di parità, Orsato fischia su un tiro di Martegani che Martinez aveva comunque tolto dall’incrocio.
La ripresa inizia senza cambi e con i granata vicini al gol. Al 7′ palla buona per Simy che impiega troppo tempo per prepararsi al tiro e si fa sporcare la conclusione da Bani.
Al 12′ doccia gelida sull’Arechi. Intervento scomposto di Lovato che, nel tentativo di spazzare di testa, liscia la sfera e la tocca col braccio in area di rigore. Orsato è ben piazzato e indica il dischetto. Si incarica della battuta Gudmundsson che spiazza Ochoa ed esulta sotto il settore ospiti.
Vittima come al solito delle proprie colossali ingenuità, la Salernitana non è neanche fortunata. Una percussione di Tchaouna viene fermata fallosamente da Bani a pochi centimetri dalla linea dell’area di rigore. Si incarica della battuta della punizione Candreva che col destro centra in pieno la traversa. Entrano prima Kastanos, poi Ikwuemesi e Zanoli per Basic, Tchaouna e Lovato. Minuti anche per Daniliuc e Legowski per Bradaric e Martegani. Nel finale chance per Maggiore di testa su cross di Pierozzi. Tutto inutile.
Condannata dai propri limiti tecnici prima che dalle proprie fragilità, la Salernitana concede l’intera posta in palio anche il Genoa in un Arechi oramai terra di conquista. Quella che sarebbe dovuta essere la gara della svolta, rischia di diventare il capolinea anticipato di un campionato iniziato sotto ben altri auspici e che invece ha ben presto assunto una piega melodrammatica.
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