Battere il Bologna per andare alla sosta con relativa tranquillità, anche in ottica trasferta a La Spezia del 2 aprile nello scontro diretto. La Salernitana si prepara ad affrontare la formazione di Thiago Motta all’Arechi: match con insidie – i rossoblù hanno dieci punti in più in classifica – ma non impossibile da portare a casa. Paulo Sousa ha presentato la gara di domani nel corso della consueta conferenza stampa prepartita al Mary Rosy.
Cosa cambia rispetto a Milano?
“Questa settimana abbiamo dovuto lavorare con intensità bassissima perchè la squadra aveva bisogno di recuperare; era abbastanza affaticata dopo Milano, non per la partita in sè ma per le tre settimane di buon volume di lavoro insieme alla complessità di ogni avversario. Avevamo anche due giorni in meno per allenarci, abbiamo deciso di abbassare i carichi per far arrivare i giocatori freschi. Come idea di gioco dirò che dobbiamo tutti aspettarci una squadra che deve sapere essere intensa in difesa, migliorare nel blocco basso difensivo ed essere più propositiva. Affrontiamo il Bologna che è in salute, gioca un calcio moderno, Motta sta facendo bene con il 4-2-3-1 e hanno quasi una linea sola di pressing a centrocampo che toglie spazio agli avversari in costruzione. Dovremo provare a far abbassare il bologna e creare opportunità vicini all’ultimo terzo. Il Bologna non è paragonabile al Milan, occorrerà prendere le giuste decisioni mantenendo le nostre idee magari con protagonisti diversi. Non hanno segnato solo gli attaccanti finora, tutti avranno opportunità di fare gol, anche i centrocampisti offensivi. Schiererò quelli che sono più adatti e che dimostrano, anche in base all’avversario, di essere pronti”.
Consapevolezza delle idee
“Dall’inizio dico che i giocatori non possono avere paura della prestazione ma devono avere consapevolezza e presenza in ogni azione. Ognuno ha il suo ruolo preciso, i diversi reparti devono comunicare e aiutarsi. In questo dobbiamo migliorare ancora. Sono sicuro di vedere fierezza e consapevolezza di quel che dobbiamo fare: tutti sono motivati per dare alla squadra qualcosa, non a se stessi, anche chi può pensare che in un ruolo forse può dare qualcosa in più rispetto agli altri. Mi aspetto continuità, per averla servono equilibrio nelle emozioni e nei messaggi. Non è perché abbiamo fatto bene a Milano che dobbiamo pensare in modo diverso. Occorre tranquillità per vincere contro chiunque e dovunque. Siamo noi a dover guidare i nostri tifosi senza essere troppo gasati o troppo depressi”.
Viaggi all’orizzonte
Saranno circa 13 i giocatori convocati in Nazionale, un record in casa granata. Più l’orgoglio o la preoccupazione? “Abbiamo impostato il lavoro cercando di essere concentrati verso il Bologna e non sui tanti partenti per le Nazionali. Sono stato anche dall’altra parte, conosco bene l’importanza della Nazionale; la preoccupazione può esserci sempre sul cambio di carico e i viaggi soprattutto al ritorno che sono lunghissimi. E poi ci sono cambi a livello di nutrizione e idratazione, soprattutto per i sudafricani ma non possiamo controllarlo e allora concentriamoci su quello che possiamo controllare. Mi aspetto sempre di più dai miei giocatori. Tutti quelli che sono stati infortunati a lungo il recupero non è andare in campo e allenarsi, l’ultima fase del recupero è l’integrazione nella competizione con regolarità. Per Mazzocchi siamo ancora fermi a due partite, ha fatto degli spezzoni importanti e sicuramente questa continuità lo farà arrivare non solo a livelli fisici migliori ma soprattutto potrà raggiungere il suo massimo livello nella nostra identità”, la risposta ampia del tecnico.
L’appello alla gente
“La squadra non è stanca, semplicemente ha avuto bisogno di più tempo per recuperare. All’inizio ho deciso di aggiustare volume e intensità, c’è stato un lavoro individuale e oggi siamo ancora più al limite. Volevamo far arrivare i giocatori freschi di gambe e di testa. Nella teoria il gruppo riconosce l’idea di calcio e sa che ogni partita sarà difficile. Le precedenti partite hanno visto affrontarci avversari con stessi posizionamenti, questa è molto diversa tatticamente, sarà più impegnativa. I nostri tifosi sono l’anima di qualsiasi squadra, da quando sono arrivato dico che loro devono sentirsi orgogliosi e rappresentati in campo e noi lavoriamo su questo punto. Il Bologna ci metterà molto in difficoltà a livello di pressione, quando ci sono imprecisioni abbiamo bisogno di aiuto e di essere spinti alla vittoria. L’Arechi deve essere così, anche fuori casa sentiamo tanto trasporto, serve unione nella strada verso la salvezza. Solo così potremo costruire un futuro roseo”.
Il patron
“La visita di Iervolino? Oggi nel calcio è difficilissimo trovare presidenti come Iervolino soprattutto all’inizio di qualsiasi progetto. Avere qualcuno che metta soldi di tasca propria è difficile. Credo che con il calcio i soldi possano essere fatti. Sono nel calcio da anni, questo mondo per m e è tutto, mi ha dato stabilità economica e noi viviamo di questo. Bisogna fare di tutto per mantenere questo mondo sempre vivo e di qualità. Vedere persone come lui è importante. Gli ho chiesto di essere più presente, è il più grande riferimento per tutti noi, deve farsi vedere, sappiamo che ha tante altre cose da fare e sta prendendo il tempo nella sua agenda per essere con noi, siamo tutti contenti di vederlo. Quando mi ha chiamato ha chiesto di salvarci e l’obiettivo non è cambiato: non siamo ancora salvi”.
Il futuro
“Io mi concentro tutti i giorni su quello che è di mia competenza. Sono felicissimo di lavorare con De Sanctis, ha spessore internazionale, conosce bene il calcio, parliamo tutti i giorni. Ho passato 6 anni all’Uefa quando lavoravo con la federazione portoghese, ho seguito tutti i seminari di allenatori di Nazionali e club internazionali. Uno dei tanti tecnici che dicono cose interessanti è stato Arsene Wenger che ha detto che noi come allenatori abbiamo un atteggiamento che ha un impatto sulla cultura di ogni club. Io mi preoccupo di dare tutto quello che posso: con l’Ad, il presidente e il direttore metto a disposizione tutte le mie conoscenze. Sono concentratissimo sui miei giocatori per salvarci in fretta e dare orgoglio e felicità a una piazza passionale e a una società che meriterà un giorno di essere anche nel calcio internazionale”.
Pubblicando il commento, dichiario di aver letto accuratamente il regolamento e di accettarlo per intero, assumendomi la piena responsabilità di ciò che scrivo. Presto il mio consenso al trattamento dei dati personali, ai sensi del d.lgs. N. 196/2003. La mia identificazione, in caso di violazione delle regole e di eventuali responsabilità civili e penali, avverrà tramite indirizzo IP e non tramite nick o indirizzo email sottoscritto.