La “tempesta” di Sabatini all’opposto di due anni fa: da un budget importante all’autosostentamento

È piuttosto complessa la situazione per Walter Sabatini, super combattivo nonostante il graduale decorso post intervento chirurgico a cui si è sottoposto nelle scorse settimane che consiglia prudenza anche negli spostamenti. Il direttore generale è provato ma nello stesso tempo voglioso di dimostrare ancora una volta il suo carisma e la sua conoscenza dei meandri più scuri del calciomercato e non solo. Nei messaggi sui social fa capire lo stato dell’arte e si assume responsabilità anche non sue: deve scontrarsi con oggettive difficoltà legate al budget, tutt’altro che abbondante come lo era due anni fa. Il dirigente non ha mani liberissime ma resta fiducioso, sa il fatto suo. “Ce la faremo“, fa trapelare.

Due anni fa realizzò l’instant team che poi avrebbe donato una salvezza insperata e raggiunta con le unghie. Lo fece in pochissimo tempo ingaggiando undici giocatori tra prestiti secchi, con diritto-obbligo di riscatto, parametri zero e acquisti dei cartellini. Aveva, però, le spalle coperte dell’imprenditore Iervolino, appena salito al vertice del club con una disponibilità economica importante. Se all’epoca non badò a spese, stavolta è l’esatto contrario. Tornando a gennaio 2022, solo per acquisti di nuovi giocatori a titolo definitivo la Salernitana spese oltre 17 milioni (considerando anche commissioni, contributi di solidarietà, prestiti onerosi e successivi riscatti): l’operazione Ederson costò in totale 8,3 milioni, quella per ingaggiare Bohinen 4,23, Mikael invece 3,29 milioni e infine Mazzocchi 1,24. Per il norvegese e il centrocampista brasiliano le fette più grosse furono sborsate a fine stagione con i riscatti obbligatori scattati dopo la salvezza. A ciò vanno aggiunti stipendi e accordi per i prestiti di Verdi, Mousset e Dragusin, per gli ingaggi di Fazio, Radovanovic, Sepe, Perotti.

Ora Iervolino è stato chiaro. Chiede un mercato attivo, in cui cedere per reperire i fondi da destinare all’acquisto/pagamento dello stipendio di altri elementi. Mazzocchi e Bohinen hanno per ora liberato risorse girate sui costi di Pierozzi, Basic e Zanoli, tutti prestiti. Per la cessione di Pako al Napoli, peraltro, metà dei 3 milioni pattuiti arriverà nella prossima stagione. C’è la mannaia dell’indice di liquidità sballato che blocca la Salernitana. Si tratta del rapporto tra attività e passività correnti, indica la capacità di un club di far fronte ai propri impegni: quanti soldi hai in cassa e quanti dovresti riceverne dai tuoi creditori? Quanti e quali sono invece i tuoi debiti e quanto dovrai spendere per far fronte agli impegni della stagione? Rispondendo a queste domande, se l’indice sfora lo 0,6 previsto dalla Figc, si incappa nel blocco del mercato e la risoluzione è figlia di due azioni: ricapitalizzare – e Iervolino ha fatto capire sinceramente di “non voler perdere 20-30 milioni all’anno” e di voler puntare alla sostenibilità, all’autofinanziamento – oppure aspettare cessioni prima di reinvestire.

Dopo aver chiuso il bilancio al 30 giugno 2023 con perdite per quasi 30 milioni, c’era anche da aspettarselo. Ecco il perché di un inevitabile rallentamento della campagna rafforzamenti che necessariamente dovrà vivere di saldi di fine mercato e fronteggiare il gioco al ribasso di altre società consapevoli della necessità stringente della Salernitana di cedere. “Una tempesta“, l’ha definita Sabatini. Ne è uscito altre volte, è sicuro di fare altrettanto adesso. Ma è molto, molto più dura.