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Il “figlioccio” Daniele contro “papà” Walter: lunedì avversari solo in campo

Quella di lunedì può essere definita una sfida tra padre e figlio. Perché Walter Sabatini si è sempre definito il padre calcistico di Daniele De Rossi. “De Rossi è una persona speciale, è un figlio, l’uomo più leale che ho conosciuto. Vuole bene allo spogliatoio e ai compagni. Un calciatore straordinario e un allenatore straordinario, perché è sempre stato un allenatore”, il pensiero del dirigente sull’ex centrocampista in una recente intervista a Cronache di Spogliatoio. L’attuale tecnico giallorosso è stato vicinissimo a raggiungere l’esperto dirigente a Salerno: era nei suoi pensieri per un eventuale post-Inzaghi, poi è arrivata la vittoria a Verona, la chiamata della Roma e si è chiaramente annullata la possibilità

Il passato

De Rossi e Sabatini hanno condiviso cinque anni a Roma, sponda giallorossa, dal 2011 al 2016, sfiorando due volte lo Scudetto. Nella medesima intervista il dg ha raccontato un aneddoto che fa capire il rapporto viscerale tra i due: “Abbiamo giocato a Genova contro la Samp una delle prime partite dieci partite vinte con Garcia. Vinciamo alla grande la partita. Io passeggiavo fuori lo spogliatoio nervosamente perché la vittoria mi agita quasi quanto la sconfitta. Lui mi incrocia e mi fa “che c’è direttore?”. Gli dico “Daniele ma siamo forti?”, “Ma che sei matto, non lo vedi che le vinciamo tutte?”. Lui è così, un euforico, un motivatore”.

I consigli di Walter

Dopo la fine della carriera da calciatore, De Rossi ha iniziato quella da allenatore, che è praticamente agli albori. Dopo il ruolo di assistente di Roberto Mancini con l’Italia che ha vinto l’Europeo del 2021, la prima esperienza da allenatore vero è stata quella alla Spal, durata però dall’ottobre 2022 al febbraio 2023. Fu proprio Sabatini a spingere DDR ad accettare la proposta della società estense, come svelato su Instagram: “Mi ha ferito profondamente l’esonero di Daniele De Rossi a Ferrara anche perché io lo avevo spinto ad accettare l’incarico, nonostante le sue inattaccabili perplessità. In questi pochi mesi ha navigato sempre nella tempesta ma la squadra, nonostante i risultati negativi aveva una sua riconoscibilità, Daniele sarà presto un gigante e questa esperienza amara lo aiuterà nel suo percorso di crescita, era e rimane un allenatore da scegliere, meglio tre mesi nella tempesta che un anno nella bonaccia”.

 

 

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Il nome del Campione del Mondo era gravitato in orbita Salernitana già nel periodo in bilico di Nicola verso fine 2022 ma anche l’estate scorsa, in attesa di riconferma di Sousa. Il dirigente umbro ha avuto un rapporto stretto anche con Alberto De Rossi, papà di Daniele, attualmente Responsabile sviluppo e formazione allenatori squadre nazionali della Roma, ma in passato tecnico nel settore giovanile giallorosso.

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