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La sfida di D.Anderson: “Riconquisterò posto da titolare e magari anche la Nazionale. Il mio ruolo? Vi spiego”

“Gli olandesi passati da Salerno non hanno fatto bene? Allora devo fare per forza meglio di loro. E comunque un gol l’ho già segnato”. Non ha paure delle sfide, Djavan Anderson. L’esterno olandese giunto a Salerno via Lazio non s’è ancora ritagliato un posto da titolare fisso nell’undici di Stefano Colantuono (anche  e soprattutto a causa del trauma cranico rimediato a Benevento, ndr) ma ha già iscritto il suo nome nel tabellino dei marcatori. “Incredibile – ha commentato l’ex Bari al quotidiano “Cronache” –  Abbiamo una tifoseria magnifica e questa è una cosa che a me piace tanto. Il bello è che sono tantissimi anche in trasferta. Io però li conoscevo già. Esordii da titolare con il Bari proprio all’Arechi e fui impressionato subito dal pubblico di Salerno. Ora sono guarito dopo quello che è successo a Benevento, ma che spavento – ha proseguito – Sono caduto male ed ho avuto molta paura. Ora però il peggio è passato e voglio riprendere da dove avevo lasciato”.

Djavan, prima di approdare in Italia e prima ancora di diventare maggiorenne, s’è laureato campione d’Europa con la “sua” Olanda. Era il 2012 e l’U17 Orange saliva sul tetto d’Europa. Ed il capitolo nazionale non è assolutamente chiuso per l’esterno di proprietà della Lazio, anzi: “Un ricordo bellissimo. Avevamo una grande squadra con elementi del calibro di Nathan Ake (Bornemouth, Premier League) e Tonny Vilhena (Feyenoord). E’ ovvio che un giorno spero di tornare in Nazionale. C’è stato un cambio generazionale ed ora l’Olanda sta ripartendo, lo dimostra la bella vittoria in Nations League contro la Germania. Ma per farlo devo far bene a Salerno. Anche in queste prime partite abbiamo fatto bene, ma il campionato in questa fase non dice niente. Ci sono squadre che partono forte e che poi a gennaio si fermano. La seconda parte della stagione è determinante, noi dovremo arrivare a quel punto a 200 all’ora”.

Per tornare, poi, non solo in Nazionale ma anche alla casa madre: la Lazio. “Sono stato bene in ritiro con loro – dice Djavan –  Inzaghi e Tare mi hanno elogiato, erano contenti di me. Solo che lì sarei stato il terzo esterno destro ed io sono giovane ed ho bisogno di giocare. Per questo sono qui a Salerno, devo riconquistare il posto da titolare e non ho paura delle sfide. Fosse per me giocherei sempre, ma a decidere è l’allenatore. Io devo solo impegnarmi al massimo negli allenamenti. Colantuono è nel calcio da tantissimi anni, è allenatore da venti: conosce il gioco, le persone. Mi ha parlato fin dal primo giorno, lo considero un allenatore bravo ed esperto. Ruolo? Non cambia tanto, l’anno scorso ho fatto tante volte il terzino nella difesa a quattro ma se gioco nel 3-5-2 come quinto di destro posso avere più spazio per spingere. La mia caratteristica migliore è la corsa ed in quel sistema di gioco posso dare tanto. Ad ogni modo, ripeto, non cambia molto, l’importante è giocare. In carriera ho fatto anche il centrocampista, la posizione in campo dipende sempre dagli allenatori e dalle loro idee”.

 

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