Tredici punti conquistati in cinque partite, frutto di quattro vittorie (di cui una a tavolino, a Cosenza, per inadeguatezza del manto erboso silano) ed un pari, rappresentano il temibile biglietto da visita del Verona che domani pomeriggio affronterà all’Arechi una Salernitana in evidente difficoltà.
Partita difficilissima per i granata, ma anche l’occasione per tirar fuori una prova d’orgoglio capace di diradare le nubi che si stanno addensando sul capo di Colantuono e dei suoi uomini.
Gli scaligeri, guidati da Fabio Grosso, si presenteranno in campo con un 4-3-3 versatile, con gli esterni offensivi pronti ad accentrarsi per fungere da trequartisti in una sorta di 4-3-2-1.
A difesa dei pali ci sarà il ventisettenne Silvestri, promosso titolare dopo l’esperienza in A (da secondo) che ha fatto seguito ad un campionato da protagonista nella Championship inglese (Leeds).
La difesa a quattro, che non potrà contare sulla presenza dell’infortunato Almici, sarà formata, partendo da destra, da Crescenzi, Caracciolo, Marrone e Balkovec. Crescenzi è un esterno che gioca con la medesima efficacia su entrambe le corsie laterali, senza mai risparmiarsi in entrambe le fasi di gioco; elemento provvisto di un cambio di passo in grado di raggiungere in fretta la linea di fondo. Balkovec, impegnato sul versante mancino, è meno dinamico, più strutturato fisicamente, dotato di un ottimo tiro ma non ancora affidabilissimo sul piano difensivo. Al centro della retroguardia, accanto alla grinta e alla fisicità del solido Caracciolo ci sarà la personalità di Marrone, centrocampista dai piedi buoni prestato alla difesa, non sempre irreprensibile nelle letture meramente difensive ma anche il primo regista della squadra.
Il terzetto mediano sarà affidato alla regia e al temperamento dell’argentino Colombatto, ventunenne di proprietà del Cagliari e già autore di oltre settanta partite nel torneo cadetto. Dinamico, calcisticamente ‘cattivo’, provvisto di un piede mancino educato e in grado di disegnare ordinate trame offensive, egli risulta temibile anche sui calci da fermo e nei tiri dalla distanza. Potendo Grosso permettersi il lusso di ospitare in organico diversi interni di spessore per la categoria, non è semplice prevedere chi sarà chiamato a supportare il giovane play maker argentino. Henderson, Gustafson, Dawidowicz e Zaccagno si contenderanno le due maglie da titolari. Il più qualitativo dei cinque è sicuramente lo svedese Gustafson, mezzala di proprietà del Torino, sempre insidiosa e carismatica nella trequarti avversaria ma anche prigioniera di un rendimento che difetta in continuità. Dinamismo, grinta, repentine accelerazioni, discreta tecnica di base e frequenti incursioni a supporto degli attaccanti costituiscono il bagaglio calcistico di tutti gli altri. La sensazione è che Dawidowicz, autore a Crotone di un’ottima gara, parta leggermente favorito e sia l’uomo giusto per assicurare muscoli e temperamento nell’infuocata battaglia calcistica dell’Arechi.
Il reparto offensivo, che registra l’assenza pesante di Di Carmine ma anche il recupero dell’amato ex Antonino Ragusa, sarà inizialmente trainato dall’esperto trio composto da Matos, Pazzini e Laribi. Elementi ben noti agli appassionati di calcio ed autentici valori aggiunti in questa categoria. Deputato a concretizzare la mole di gioco prodotta dalla squadra è ‘pazzo’ Pazzini, autore di ben 111 reti in serie A. Un dato numerico che vale più di mille parole e conferma, nonostante un’anagrafe non più generosissima (34 anni), la pericolosità di una punta che riesce a far gol in tutti i modi: di astuzia, di potenza, acrobaticamente e sfruttando il minimo errore commesso dagli avversari. A supportare lo spietato bomber ex Milan ci sarà la verve e la qualità del brasiliano Matos, scuola Fiorentina, tecnicamente dotato, abile nell’uno contro uno e di rimessa, sempre lucido nella sua proposta offensiva. Egli può agire da esterno oppure come fantasista capace di fare la differenza tra le linee, soprattutto nei panni di rifinitore. Caratteristiche tecniche riscontrabili anche nel repertorio calcistico del tunisino Karim Laribi, elemento di grandissima qualità ed impiegabile da mezzala offensiva o trequartista, ma anche come esterno d’attacco e nei panni di mezza punta. L’ex cesenate possiede personalità, estro, versatilità ed anche una buona dose di cattiveria agonistica. Un esplosivo mix che lo aiuta spesso a determinare positivamente i match delle squadre in cui gioca, sotto forma di assist forniti ai compagni ma anche attraverso gol importanti scaturiti dalle sue imprevedibili intuizioni. La forza del Verona, infine, risiede anche in una rosa abbondante e altamente competitiva. L’organico gialloblu, infatti, può puntare anche sulla fisicità di Cissè, sui letali contropiedi di Ragusa e sulle verticalizzazioni esplosive dello slovacco Tupta, uno dei giovani più interessanti dell’intero campionato cadetto.
CONVOCATI. Silvestri, Caracciolo, Eguelfi, Henderson, Marrone, Matos, Gustafson, Ragusa, Pazzini, Ferrari, Colombatto, Balkovec, Lee, Crescenzi, Cissè, Zaccagni, Laribi, Tozzo, Calvano, Kumbulla, Danzi, Dawidowicz, Tupta, Empereur
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): Silvestri; Crescenzi, Caracciolo, Marrone, Balkovec; Dawidowicz, Colombatto, Henderson; Matos, Pazzini, Laribi. All. Grosso.
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