Un errore macroscopico visibile ad occhio nudo, che non può essere sanato nemmeno con l’aiuto della tecnologia. Si può sintetizzare così la moviola di Salernitana-Napoli, che ruota attorno al gol che sblocca il risultato al 13’. Errore evidente del primo assistente Stefano Liberti che non vede un fuorigioco di un metro a pochi passi dalla sua posizione e non viene corretto da Rapuano di Rimini. Una distrazione che pesa come un macigno sul derby e sulle valutazioni della terna arbitrale. Il protocollo Var impedisce poi a Paolo Valeri di intervenire dopo la rete di Raspadori. Questo perché il fuorigioco netto di Olivera fa parte di un’azione (o in gergo APP – Attack Possession Phase) precedente ed esaurita. Nel mezzo il Napoli ha perso e poi subito recuperato palla, creando una nuova azione che poi ha portato al gol di Raspadori. Impossibile per Rapuano conquistare la sufficienza dopo questa sbavatura, in una gara dove sono proprio le posizioni di off-side e i mezzi falli a concentrare le attenzioni della terna. Mancano due cartellini nel primo tempo ai calciatori del Napoli, le altre decisioni di Rapuano, appaiono comunque corrette.
Il primo tempo
Al 2’ è regolare la posizione di partenza di Raspadori che scatta coi tempi giusti ma sceglie di ricominciare l’azione. All’8’ su colpo di testa di Pirola che impegna Meret, Ikwuemesi è in offside. Ecco spiegato il motivo per cui si riprende col possesso per il Napoli. Al 9’ poteva starci il giallo per Ostigard che ferma Dia nel cerchio di centrocampo, interrompendo un contropiede per i granata. Rapuano sbaglia, forse guardando il cronometro e concede una seconda possibilità al difensore partenopeo.
Al 13’ l’episodio clou, il gol di Raspadori con le veementi proteste della Salernitana, in particolare di Ochoa, per una posizione di fuorigioco. Vanno distinte le due azioni: è regolare la posizione di Raspadori su assist di Lobotka. L’attaccante della Nazionale parte dietro la linea di Fazio e Pirola. Le proteste del numero uno messicano si concentrano però sullo scambio stretto su rimessa laterale azzurra che precede di qualche secondo il gol: Di Lorenzo e Olivera chiudono un triangolo con l’uruguaiano che è oltre la linea dei difensori proprio sotto gli occhi del primo assistente Liberti che tiene bassa la bandierina. Si vede già Ochoa e Pirola con il braccio sollevato. La Salernitana recupera però palla dopo questo off-side e la perde nuovamente in uscita, aprendo la strada per il gol ospite. Il Var, dove c’è un fischietto di grande esperienza come Valeri, non interviene, ma secondo le regole è giusto così: si tratterebbe infatti di sovvertire la decisione su un’azione esaurita, ipotesi non prevista dal protocollo; di fatto il possesso palla Napoli con off-side di Olivera era terminato col recupero palla dei granata (subito sprecato) ed il Var in questi casi non può più intervenire trattandosi di una APP esaurita (Attack Possession Phase). Resta l’errore, grave, con Liberti che avrebbe dovuto accorgersi subito della posizione di fuorigioco di Olivera e fermare l’azione facendo riprendere il gioco con una punizione per la Salernitana.
Da qui le proteste di Ochoa che chiedeva la revisione al Var, cosa che sarebbe stata possibile – lo ripetiamo – solo se il Napoli avesse mantenuto il possesso per tutta l’azione tra l’irregolarità ed il gol di Raspadori. Solo Liberti (o Rapuano in sua sostituzione come previsto dal regolamento) avrebbe potuto fermare il gioco per offside di Olivera, ma avrebbe dovuto farlo dal campo, senza l’aiuto della tecnologia. Il tema di quanto indietro si possa andare nello sviluppo dell’azione era già emerso una settimana fa, con il gol annullato a Kean in Juventus-Verona per fallo su Faraoni, ma in quel caso la Juve non aveva mai perso palla, e per questo motivo si era rimasti all’interno della stessa APP.
Al 31’ proteste di Di Lorenzo che chiedeva un corner: sul suo cross c’è la deviazione di Bradaric non ravvisata da Rapuano. Un minuto dopo non è da giallo il fallo di Rrahmani che si appoggia su Ikwuemesi spalle alla porta. Decisione giusta.
Kvaratskhelia va giù al 38’, ma Mazzocchi prende posizione regolarmente e Rapuano non concede fallo. Al 39’ netto fallo di Legowski su Olivera, Rapuano lascia correre per il vantaggio, ma fischia appena i granata riprendono il possesso. Al 43’ generoso il fallo su Politano, con Pirola che si aiuta con le mani e recupera palla, mentre il 21 azzurro lamenta un tocco sul polpaccio. Era da giallo anche la spallata di Lobotka che va diretto su Mazzocchi senza possibilità di giocare la sfera. Il 30 granata aveva già fatto passare il pallone oltre l’avversario.
Il primo tempo si chiude senza recupero, situazione sempre più rara alla luce dei maxi recuperi voluti dalla Fifa che conteggia almeno 30 secondi ad ogni esultanza post rete.
Secondo tempo
A inizio ripresa il secondo assistente Valerio Colarossi non ravvede un evidente off-side di Lobotka e sull’azione Raspadori impegna Ochoa, guadagnando corner. Al 52’ Pirola in scivolata colpisce Politano, giusto fischiare fallo anche se la palla si allontana come se fosse colpita dal difensore granata. Al 55’ Olivera arriva in ritardo su Tchaouna che resta a terra: pestone involontario sullo slancio.
Al 56’ deve intervenire Rapuano per sanzionare un netto fuorigioco di Politano: la bandierina di Colarossi era rimasta ancora una volta abbassata tra le proteste dell’Arechi. Rapuano si sostituisce all’assistente come non aveva fatto in occasione dell’offside di Olivera. Ancora due posizioni irregolari: quella di Candreva che vanifica una ripartenza e quella di Politano al 62’. Raspadori chiede il giallo a Coulibaly al 64’ ma il body check del maliano è involontario, il numero 81 rimane a terra per qualche secondo.
Al 67’ il primo ammonito del match è Mazzocchi per trattenuta prolungata su Kvaratskhelia sotto gli occhi di Rapuano. Giallo giusto, fallo però grave quanto quello di Ostigard nel primo tempo. Mazzocchi si prende una licenza al 70’ quando va a toccare Olivera e rischia il secondo giallo. Per Rapuano non c’è nemmeno il fallo, e si riprende con rimessa per i granata. L’intervento del 30 è però in ritardo, ci stava la punizione.
In compenso viene ammonito Inzaghi che si allontana troppo dall’area tecnica. Regolare il raddoppio di Elmas: non c’è fallo di Olivera su Tchaouna (il francese si butta quando vede che il possesso della sfera è perso); parimenti non c’è posizione di fuorigioco passivo di Lindstrom sul tiro del macedone che buca Ochoa passando in mezzo a diverse gambe. All’88’ un pestone su Kastanos costa il giallo a Di Lorenzo. Decisione giusta, il capitano del Napoli interviene duro sulla caviglia del cipriota. Al 91’ c’è offside di Simeone sul passaggio di Lobotka in un contropiede cinque contro zero vanificato dagli ospiti. E’ l’ultima azione degna di nota per una partita con una macchia grande sul gol di Raspadori, errore che Rapuano divide con il primo assistente Liberti.
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