Il film di una carriera in undici minuti: Salerno saluta il suo “frero”

Il rewind di una carriera in undici minuti. Alle 14.34 Franck Ribéry ha calcato per l’ultima volta il prato dello stadio Arechi, per l’ultima volta ha indossato la divisa da gioco della Salernitana. Chi si aspettava qualche parola, un grazie, è rimasto deluso; ma Franck Ribéry ha detto grazie con le lacrime, guardando la sua gente e battendosi la mano sul cuore, lì dove c’è lo stemma del cavalluccio marino. Le note di “Cascare nei tuoi occhi” di Ultimo lo hanno accompagnato nel suo ultimo saluto, a “pedinarlo” il fotografo ufficiale del club Francesco Pecoraro. Franck non è riuscito a trattenersi davanti all’obbiettivo; dai distinti, fino alla curva sud e alla tribuna la passeggiata è stata accompagnata dai cori “Franck Ribéry, Franck Ribéry” e “Olé frero olé”, mentre sui maxischermi scorrevano le giocate di classe regalate con la maglia della Salernitana e le due squadre avevano stoppato il riscaldamento.

Non c’era la sua famiglia, non voleva che la moglie e i figli lo vedessero triste, perché voleva decidere lui quando smettere e invece lo ha deciso il suo fisico. Un qualcosa che forse mai accetterà. “Certe luci non puoi spegnerle. Ciao frero campione vero! FR7”, lo striscione della Siberiano. Ribéry ha acceso i riflettori del calcio mondiale su Salerno, ma continuerà a tenerli accesi ora che indosserà la divisa dello staff tecnico e si siederà accanto a Davide Nicola. Con il quale si sono abbracciati forte e guardati negli occhi. Poi i compagni, Fazio, Mazzocchi, Candreva e via tutti gli altri, la dirigenza, il ds De Sanctis, Giulio Migliaccio, il segretario Dibrogni, il team manager Avallone e lo staff. Lo hanno acclamato anche i bambini, tutti attorno a lui. L’ultimo scatto con il presidente Iervolino, sullo sfondo la curva sud, l’ultimo abbraccio, quello più lungo, con il suo agente Davide Lippi che era con lui per la presentazione nel settembre 2021 e non è voluto mancare oggi. Alle 14.45 Frank ha imboccato gli spogliatoi per l’ultima volta… da calciatore. La sua seconda vita calcistica è pronta a cominciare, ma proprio nessuno dimenticherà la prima, quella da campione.