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Fine 2018 da incubo, ma la Salernitana è ancora in corsa: nuova vita per alzare l’asticella

L’unica buona notizia del 2018 è che è finito. La Salernitana ha chiuso l’anno con una pesantissima sconfitta: meritata e pesante, certamente, ma a tratti anche utile. Perché dalle sconfitte bisogna imparare per crescere e il ko con il Pescara ha confermato ancora una volta, se mai ce ne fosse stato ulteriore bisogno, che la Salernitana attualmente non è pronta per disputare i playoff. Inutile intonare qui l’ormai desueto ritornello sull’equilibrio in Serie B, alla fine del girone d’andata la Salernitana è decima a pari punti con l’Ascoli e la classifica non mente mai. Anzi, leggendo i nomi di chi insegue i granata, verrebbe da tirare un altro sospiro di sollievo per poter quantomeno dormire sonni tranquilli senza essere invischiati nella zona playout.

L’obiettivo dichiarato di inizio anno, a detta della società stessa, era raggiungere i playoff. Senza se e senza ma. Colantuono ci ha provato, ha retto per oltre due mesi e poi ha dovuto fare i conti con dei limiti strutturali della squadra, perdendo bussola e timone. Ora tocca a Gregucci che ieri ha dovuto pagare il primo conto salatissimo del suo campionato. È chiaro che così l’asticella non si alzerà mai.

Puntare ai playoff è ancora possibile grazie, guarda un po’, all’equilibrio che regna in Serie B. Questa volta sì che il ritornello può suonare nelle menti di Gregucci e dei suoi calciatori. Nonostante un dicembre tremendo con quattro sconfitte in sei partite, la Salernitana è ancora lì a soli 2 punti dall’ottavo posto. Spezia, Cittadella e Perugia sono a quota 26: due teoricamente vanno agli spareggi, la terza è la nona classificata. Un po’ più in la il Benevento  29, poi le altre ancora più su. Riportare la propria candidatura ai colloqui dei playoff è ancora possibile, ma la Salernitana ha disperatamente necessità di aggiornare il proprio curriculum.

Un calcolo matematico semplicistico fisserebbe la quota playoff a 52 (i punti del Cittadella raddoppiati), quindi la Salernitana, che è a 24, avrebbe bisogno di 29 punti per raggiungere gli spareggi. In realtà non è così perché la soglia playoff negli ultimi anni di B vede un’irregolare andamento impennarsi nelle ultime giornate, quando magari alcune squadre non hanno da chiedere più nulla al campionato. Teoricamente la Salernitana dovrebbe conquistare almeno 30 punti per entrare in griglia, quanti ottenuti da Verona e Lecce nel girone di andata. 6 in più di quanti presi dalla stessa Salernitana.

Per arrivare al 30 non basta studiare in queste settimane di pausa prima della gara di Palermo fissata per il 18 gennaio.  La società deve battere un colpo, perché questa squadra va rinforzata. Disputare un girone di ritorno con la stessa rosa significherebbe inviare messaggi chiari a squadra e tifoseria. Cambiare, investire, programmare sin dai primi giorni dell’anno significherebbe invece dimostrare di volerla davvero alzare questa benedetta asticella. Poi la palla deve necessariamente passare a Gregucci e a una squadra che ha l’obbligo di provare a correggere i sue due difetti maggiori, gli stessi colpevoli di aver compromesso la corsa al vertice nelle ultime settimane: l’incapacità di vincere fuori casa e la difficoltà a rialzarsi dopo aver preso uno schiaffone. Limiti che vanno superati, la sosta in questo caso è alleata di Gregucci.

Incredibilmente la Salernitana è ancora in corsa, credere nei playoff è possibile. Fortunatamente il 2018 è ormai finito, da domani inizia una nuova vita. Inizia il 2019, che porterà ai cent’anni e si spera a un futuro diverso. I buoni propositi ci sono sempre, alzare l’asticella si può: basta però rimandare di giorno in giorno, di mese in mese, di anno in anno.

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