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Emergenza Covid-19, calciatori ancora a casa: si lavora al taglio degli stipendi

Ancora qualche ora di attesa e lo stop alle attività sportive verrà prorogato. La ripresa degli allenamenti per le società calcistiche italiane è ancora incerta e lontana. Nella giornata di oggi il governo prorogherà la sospensione delle manifestazioni sportive fino a fine aprile ma il ritorno in campo non avverrà ad inizio maggio come spiegato nelle scorse ore dal ministro Spadafora: “È irreale pensare di riprendere il campionato il 3 maggio, le società devono capire che niente sarà più come prima”. Domani invece si riunirà in videoconferenza la commissione medico-scientifica della Lega B e successivamente ad aggiornarsi sarà l’assemblea dei club cadetti per ratificare l’allungamento del fermo. I calciatori, anche quelli della Salernitana, dovranno dunque continuare ad allenarsi tra le mura domestiche.
Per quanto concerne il taglio degli stipendi, in giornata è previsto il consiglio dell’Aic, il sindacato dei calciatori: il numero uno Damiano Tommasi si è confrontato con i vertici delle Leghe professionistiche (mercoledì scorso la call con Balata). Adesso le parti attendono le rispettive proposte sulle decurtazioni degli ingaggi e il dubbio è tra la trattativa singola (società con i suoi tesserati) o collettiva (patto Aic-Leghe).
L’idea è quella di optare per una sospensione collettiva temporanea, fin quando i calciatori non torneranno ad allenarsi, per poi valutare in seguito i tagli e le eventuali fasce. Ad ogni modo l’orientamento degli organi competenti è di provare il tutto per tutto per ritornare a giocare, se necessario anche nel mese di agosto, al fine di diminuire la percentuale di taglio degli stipendi. La Salernitana, se venisse confermato il 30% in meno, risparmierebbe circa 2,5 milioni di euro. L’ambasciatore Aic nello spogliatoio granata è il portiere Alessandro Micai, in continuo contatto con Danilo Coppola, delegato Assocalciatori per il sud Italia.
I calciatori granata, al pari di tutti i loro colleghi, omento stanno usufruendo delle ferie che da contratto avrebbero dovuto scontare a cavallo tra giugno e luglio. Dai vertici sindacali è arrivato l’ok di massima a chiudere l’attuale campionato in estate, anche dovendo riprendere subito a giocare per la nuova stagione.

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