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Di Tacchio, il bomber che non t’aspetti: l’equilibratore granata mette a segno la seconda rete stagionale e salva i suoi

Di riffa, di raffa o con bolidi dalla distanza: ormai sembra averci preso gusto. Ci pensa sempre lui, come canterebbero i tifosi granata che anche la scorsa notte hanno sfidato il freddo pur di non far mancare il proprio sostegno al cavalluccio. 1-1 il risultato finale della sfida con l’Ascoli. E il “lui” di cui parliamo, ovviamente, è Francesco Di Tacchio, il bomber che non t’aspetti.

Arrivato a fine mercato dopo l’esclusione dell’Avellino dai professionisti, Colantuono gli ha subito affidato le chiavi del centrocampo. Fisicità, senso della posizione e un mancino di tutto rispetto ne hanno fatto uno dei calciatori imprescindibili per il tecnico di Anzio. Che, da qualche partita, ha potuto apprezzare anche il…killer instinct del mediano di Bari.

Dopo aver corretto in rete una punizione ben calciata da Mazzarani, Di Tacchio adesso è il capocannoniere della Salernitana con due reti all’attivo. La prima, di pregevole fattura, aveva messo in discesa la sfida contro il Padova di dieci giorni fa: schema eseguito magistralmente, missile terra-aria da circa trenta metri e palla in fondo alla rete. Per gli esteti del calcio la realizzazione di ieri scivola sicuramente in secondo piano, ma per chi invece ama la praticità e la concretezza assume quasi lo stesso valore della prima marcatura stagionale.

Sì, perché la zampata di ieri vale un punto e serve a salvare capre e cavoli in una partita che si era messa male e poteva finire anche peggio. Se il miglior marcatore, alla quinta giornata, è un mediano con compiti meramente difensivi, allora vuol dire che qualcosa nello svolgimento della manovra non funziona e gli attaccanti faticano non poco (unico a segnare, fin qui, Bocalon a Lecce, ndr). Un problema che la Salernitana non può permettersi di trascinare a lungo e al quale, dunque, va trovato un rimedio velocemente.

Nel frattempo, però, Colantuono si tiene stretto il suo nuovo bomber: quel Di Tacchio preso per dare equilibrio, distruggere il gioco avversario e curare la prima costruzione. Invece, il tecnico di Anzio se l’è ritrovato (anche) capocannoniere. Con due reti pesantissime che valgono quasi 4 punti. Ma va ritrovata  al più presto la “vena artistica” degli attaccanti, altrimenti diventa dura.

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