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Colantuono e quella richiesta d’aiuto: l’impegno non basta a colmare l’assenza di una società

“Questa squadra ha avuto noti problemi ed è stata costruita in fretta in estate”. Così Stefano Colantuono ha commentato le difficoltà della Salernitana, diventata sua lo scorso 17 ottobre, praticamente due mesi fa. Otto settimane durante le quali sono arrivate altrettante sconfitte, un pareggio ed una vittoria (Coppa Italia compresa). Media di 0,4 punti a partita, la metà del predecessore Fabrizio Castori con una panchina in meno. Numeri a parte, le difficoltà della Salernitana nascono da lontano come ha – finalmente – evidenziato il tecnico dopo il match di Marassi.

“Non si capisce bene la situazione societaria e per i ragazzi non è facile, abbiamo provato a mascherare le difficoltà” è stata la “confessione” di Colantuono dopo una sconfitta che lascia poco amaro in bocca, viste le vicende societarie che non lasciano tranquilla la tifoseria. “I ragazzi finora non hanno mai mollato e hanno dato il massimo” ha sottolineato il tecnico, visibilmente preoccupato per una vicenda definita “pesante” e che “non pare risolversi”. Ecco perché “i calciatori non sono tranquilli, anche se ho provato a tenerli”. 

Crisi Salernitana, Colantuono e il malessere della squadra

Sulla carta il rendimento di Colantuono sarebbe da esonero. “Sarebbe” perché in questa condizione, obiettivamente, lavorare per un tecnico ed esprimere giudizi risulta difficile, per non dire impossibile. L’assenza di una società – con tutte le relative problematiche – rappresenta una lacuna che non può essere colmata con entusiasmo e sudore. Un ostacolo insormontabile ed evidente già in estate, in fase di allestimento della squadra. E nonostante qualche segnale incoraggiante, alla lunga il gap tecnico con le altre formazioni è venuto fuori.

Ma non solo: prima le dichiarazioni di Marchetti, l’esonero di Castori, poi il silenzio. Tutte situazioni che, evidentemente, hanno contribuito a minare la serenità di un gruppo scioltosi come neve al sole dopo aver scritto una delle più belle pagine della storia granata riconquistando la promozione in massima serie. E ora? Alle porte c’è la sfida più difficile del momento contro la capolista Inter di Simone Inzaghi (a proposito, in passato fu ad un passo dalla panchina granata, altro colpo di scena dell’ex co-patron Claudio Lotito). Colantuono, riferendosi a tifosi, ha dichiarato: “Vorremmo regalare loro una soddisfazione”. La certezza è che anche venerdì l’impegno di Ribery e soci non verrà meno, ma anche questa volta potrebbe non bastare. Il tutto in attesa di novità da Roma dove si deciderà il futuro di una squadra e anche del suo condottiero.

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