Il countdown dice -26 e continua a scorrere. Oggi la Salernitana sarà premiata dalla Lega B per il secondo posto che vale la promozione diretta, che a sua volta obbligherà l’attuale proprietà a defilarsi. Lunedì c’è il consiglio federale che all’ordine del giorno propone, fra le altre cose, precisamente la questione del salto dei granata in massima serie, con relativo “conflitto di interessi” per Lotito (e suo cognato, stando al 16 bis delle Noif) a causa della presenza della Lazio nella medesima categoria. All’orizzonte diverse ipotesi: la più calda prevede una richiesta di deroga in Federazione, ampliando il periodo di traghettamento verso una nuova e diversa proprietà in cui il reggente del cavalluccio marino potrebbe essere Angelo Mariano Fabiani. Una società con un giro d’affari molto alto – calcistica o meno – non può essere venduta in quattro e quattr’otto.
Numerosi gli accostamenti, più o meno interessati, da parte di imprenditori al club granata, molti dei quali in cerca di visibilità. Allo stato attuale è pronosticabile, prima di ogni altro passo, un’attesa del pronunciamento della Figc, che potrebbe anche decidere di concedere ai due comproprietari romani una deroga per poter procedere alle trattative di vendita della società nel miglior modo possibile. Ma quanto potrebbe durare questa ulteriore concessione? Le altre società di Serie A accetterebbero supinamente? Gravina confermerebbe la sua posizione di irremovibilità rispetto alla questione o sarebbe disposto ad ammorbidirsi? Dopo il consiglio federale, saranno sciolte le riserve: la sensazione è che Lotito e Mezzaroma abbiano già una possibile soluzione per poter risolvere il problema “rispettando le regole, per chi sa leggerle”, proprio rifacendosi a parole del primo, magari manifestando l’intenzione di passare la mano e facendosi da parte sul piano della rappresentanza. Mezzaroma ha parlato anche di codice civile e di impossibilità di un “esproprio proletario”. Insomma, potrebbe essere ingaggiata anche una battaglia legale, qualora non ci fossero le condizioni per vendere con soddisfazione. Nel mentre, trattandosi di un unicum a livello sportivo e giurisprudenziale che farà certamente scuola in tutti i sensi, si attendono anche eventuali offerte concrete: la questione ha avuto una cassa di risonanza enorme in tutto il mondo (clicca qui per leggere) e la possibilità di affacciarsi al mercato italiano calcistico sulla Serie A per facoltosi imprenditori stranieri potrebbe concretizzarsi, lasciando a Lotito e Mezzaroma la chance di monetizzare e far fruttare l’investimento fatto dieci anni or sono. Secondo indiscrezioni riportate oggi dal quotidiano Il Mattino, si sarebbe fatta avanti una holding con sede in Qatar che avrebbe sondato il terreno attraverso un intermediario salernitano, girato immediatamente all’avvocato GianMichele Gentile. È lui, professionista di fiducia di Lotito, a scremare in queste ore le richieste, anche solo esplorative, per l’acquisizione del club, come in questo caso: non c’è una vera e propria trattativa, giusto sottolinearlo, bensì soltanto operazioni embrionali per la verifica – su ambo i fronti – della solidità della controparte.
Si diceva di Fabiani. “Da un punto di vista professionale, penso a lavorare per questa società per il prossimo mese e mezzo. Se mi fosse richiesto di governargli società in questa fase transitoria, ne parleremo, dopodiché la nuova società provvederà ad assegnare nuovi incarichi”, aveva detto non più tardi di due giorni fa in un’intervista sempre sulle colonne del Mattino, paventando proprio questa ipotesi e mostrandosi disponibile. Sarebbe necessaria, appunto, una deroga. I famigerati 30 giorni scadono infatti l’11 giugno, dieci giorni prima della deadline per l’iscrizione al campionato. Nel frattempo ci sarebbe comunque da organizzare il ritiro precampionato e iniziare a mettere su l’organico per affrontare la prossima stagione, oltre a ratificare il rinnovo della convenzione d’uso dello stadio Arechi e del campo Volpe, tanto per citare le cose più importanti. Il navigato dirigente romano, a Salerno con Lotito e Mezzaroma dal 2014 (e in precedenza con Lombardi dal 2007 al 2009), conosce la città, le istituzioni, i meandri delle stanze sociali e non. La sua esperienza potrebbe essere molto importante in un delicato momento come quello attuale, a patto però di avere – da parte della proprietà – le idee ben chiare sul futuro più prossimo. Magari con un ruolo “alla Galliani”, di amministratore delegato o giù di lì.
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