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Caos tamponi, Giordano (Centri Verrengia): “Tra Italia ed Europa parametri molecolari diversi”

Tiene banco la vicenda dei tamponi nel calcio italiano dopo l’inchiesta aperta dalla Procura di Avellino che lavora a stretto contatto con la Procura Federale per fare chiarezza in merito ad una questione che, inevitabilmente, è di strettissima attualità.

Nel giorno in cui dal presidente della Federcalcio Gabriele Gravina è partito l’invito alle Leghe a “centralizzare i tamponi” (clicca qui per leggere l’articoloCarmine Giordano, direttore commerciale dei Centri Verrengia (che da agosto ha stipulato una partnership con la Salernitana per il settore giovanile), fa chiarezza in merito alla delicata vicenda che vede intrecciarsi gli universi di calcio e sanità.

Tra i punti fondamentali dell’inchiesta sulla Lazio e sul laboratorio irpino Futura Diagnostica c’è quello della discrepanza tra i tamponi effettuati dalla struttura campana e quelli indicati dall’Uefa prima delle partite di Champions con Club Brugge e Zenit: “Bisogna considerare che vengono usati indicatori diversi – ha esordito ai nostri microfoni il direttore Giordano – Tra Italia ed Europa vengono adoperati parametri molecolari differenti”.

Il direttore commerciale dei Centri Verrengia, Carrmine Giordano

La soluzione dunque potrebbe essere quella di “indicare un solo laboratorio in Italia e uno in Europa. Purtroppo con i tamponi possono esserci delle discrepanze. Magari si risulta positivi perché al momento del tampone si hanno sintomi ma magari qualche ora dopo l’esito è negativo”. Il direttore Giordano sottolinea inoltre che “non ci sono controlli incrociati” tra i tamponi effettuati in Italia e quelli in Europa e dunque non è possibile immaginare che gli esiti vengano falsificati, né avere una controprova.

Inoltre in questo periodo i club stanno seguendo un rigido protocollo di screening che coinvolge anche i medici social: “Alla fine del giro di ogni tampone, il medico firma un certificato nel quale elenca i negativi e gli eventuali positivi. Falsificare un documento di questo tipo vuol dire rischiare di andare in galera” sottolinea Giordano che svela anche un piccolo retroscena sul regolamento che vige in casa Salernitana: “Chiaramente i calciatori hanno una vita fuori dal terreno di gioco. Da questo punto di vista il dg Fabiani ha vietato ai calciatori della Salernitana di organizzare cene e di avere incontri pubblici, la sera devono restare a casa”.

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