Connect with us

News

Bocalon, nato a Venezia e di casa a Salerno: “Non c’è una favorita, episodi saranno decisivi”

Salernitana-Venezia sarà la sfida di Riccardo Bocalon. L’attaccante, che ora indossa la maglia del Trento (6 gol in 14 presenze) in Serie C, è nato a Venezia e ha indossato la maglia arancioneroverde, ma è rimasto fortemente colpito anche dall’esperienza salernitana. Le strade di granata e lagunari si intrecciano ancora una volta per un qualcosa di importante, dai playout del 2019 fino alla rincorsa promozione dello scorso campionato cadetto. “Sarà partita per cuori forti, visto che entrambe si giocano una gran fetta di salvezza in questo scontro diretto – dice Bocalon ai nostri microfoni – Penso sarà una sfida equilibrata, dove gli episodi potrebbero fare la differenza. Per quanto mi riguarda sarà un match certamente particolare: a Venezia sono nato e con il Venezia ho vinto tanto, ma a Salerno ho trascorso un anno e mezzo che non esito a definire indimenticabile. La mia speranza, ovviamente, è che sia Salernitana che Venezia raggiungano la salvezza. In partite così non esiste una favorita. I tre punti in palio pesano tantissimo per entrambe le squadre e, dunque, mi aspetto grande concentrazione da parte di tutte e due. Certamente la Salernitana potrà contare sul supporto di un pubblico meraviglioso e su uno stadio che, per affiatamento e vicinanza alla squadra, è tra i migliori d’Italia”.

Il nuovo corso granata

Con i rinforzi invernali e con l’arrivo in panchina di Davide Nicola la Salernitana ha cambiato volto, modo di giocare e soprattutto marcia, risollevandosi dalle sabbie mobili. L’attaccante analizza sia l’operato dell’allenatore, ma anche l’impatto di Danilo Iervolino e di Walter Sabatini con l’ambiente: “La campagna acquisti invernali e l’arrivo di mister Nicola hanno cambiato il volto ad una squadra che, per tanti, era già spacciata. Sicuramente il mister ha toccato i punti giusti e sollevato un gruppo che, adesso, è padrone del proprio destino perché la salvezza della Salernitana dipende solo dalla Salernitana. Non lo conosco personalmente, ma le sue imprese e i suoi trascorsi sportivi sono ben noti a tutti e ha mostrato di saper fare grandi cose. Come ho detto prima, il suo impatto è stato decisivo nel percorso della squadra. Lo testimoniano i risultati e le prestazioni della squadra. Non conosco personalmente Iervolino e Sabatini. Per quest’ultimo parla la sua straordinaria carriera da direttore sportivo, mentre da parte del presidente, tramite social e tv, ho percepito un incredibile attaccamento ai colori e al territorio, aspetto questo fondamentale per la piazza di Salerno. I salernitani sono legati in modo profondo alla città e alla società e, dunque, un presidente così non può che essere apprezzato tantissimo”.

Vecchie conoscenze e ricordi indelebili

Con la maglia granata Bocalon ha messo a segno, in un anno e mezzo, 22 reti. Nell’attuale rosa granata c’è un solo superstite tra i suoi ex compagni di squadra, ovvero Milan Djuric: “Il reparto avanzato è all’altezza della categoria con tante frecce a disposizione di mister Nicola. Gli innesti effettuati nel mercato di gennaio sono stati tutti di qualità e funzionali alla rincorsa salvezza. Per quanto riguarda Djuric non avevo dubbi che potesse fare bene anche in serie A: dal punto di vista fisico è superiore a tanti difensori che affronta e sta trovando una continuità di rendimento impressionante. Le qualità non gli sono mai mancate: è sempre stato un giocatore di alto livello”.

Dal suo addio al cavalluccio il Doge ha incrociato la Salernitana in sei occasioni, segnandole due volte. Il 30 aprile 2019 finì 1-1 all’Arechi con i gol proprio di Bocalon (che non esultò) e Djuric. Il 19 ottobre 2019 i granata di Ventura caddero di misura al Penzo, colpiti ancora dall’ex Prato che, a fine partita, non esitò a rimarcare il suo legame con la città. “Sia io che mia moglie a Salerno abbiamo trovato persone meravigliose: l’anno mezzo trascorso a Salerno e con la maglia della Salernitana resteranno per sempre nel mio cuore – chiosa il classe ’89 – E poi c’è quello stadio: io dico sempre che dovrebbero essere i giocatori a pagare il biglietto per il privilegio di poter scendere in campo all’Arechi davanti ad un pubblico meraviglioso. Non è un caso che, in caso di gol, dalla parte opposta della curva, tanti giocatori percorranno il campo di corsa per andare ed esultare sotto il “muro” granata. Una curva del genere ti mette addosso un’incredibile adrenalina”.

Dì la tua!

Pubblicando il commento, dichiario di aver letto accuratamente il regolamento e di accettarlo per intero, assumendomi la piena responsabilità di ciò che scrivo. Presto il mio consenso al trattamento dei dati personali, ai sensi del d.lgs. N. 196/2003. La mia identificazione, in caso di violazione delle regole e di eventuali responsabilità civili e penali, avverrà tramite indirizzo IP e non tramite nick o indirizzo email sottoscritto.

La tua opinione conta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.





Advertisement

Seguici su Facebook

Advertisement

Altre news in News