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Boateng sicuro: “Salvezza granata varrebbe più di uno scudetto”

Arrivato in questa sessione invernale da svincolato, Jerome Boateng ha fatto subito il suo esordio dal primo minuto nella sfida terminata 0-0 contro il Torino. Dopo la sua breve parentesi all’Olympique Lione, il campione del mondo tedesco è rimasto per sei mesi senza squadra, fino all’approdo alla Salernitana. In una recente intervista a Kicker, rivista tedesca, ha espresso tutta la sua gioia nel ritornare a giocare e la voglia di trovare la salvezza insieme ai granata.

Il club è fantastico! Sono stato accolto calorosamente. Il legame con la squadra, con l’allenatore ma soprattutto con la città e i tifosi è importante. Mi sento a mio agio. Qui tutti vogliono la salvezza. La prima partita di Torino era solo l’inizio, adesso vogliamo migliorare. – ha detto l’ex Bayern Monaco – Ho ricevuto tante richieste e offerte da tutti i continenti. Ma dopo i tanti successi della mia carriera volevo ancora l’agonismo. Il fascino di partire a sei punti dalla zona salvezza mi ha catturato. Per me è stato importante anche avere un buon feeling con la squadra, con l’allenatore e con la società. In queste settimane le conversazioni con Inzaghi e con il direttore sportivo mi hanno toccato il cuore. La sfida è entusiasmante, vogliamo restare in Serie A. Ogni partita vale come una finale. Per me centrare la salvezza quest’anno varrebbe anche di più di uno dei tanti scudetti vinti”.

Il difensore ha poi parlato del ruolo che lo storico compagno Franck Ribery ha avuto nella sua decisione: “Ho parlato molto con Franck, mi ha raccontato molte cose positive, mi ha davvero entusiasmato. Francky è ormai una leggenda qui. Sono molto felice di lavorare di nuovo con lui”.

Boateng ha poi concluso parlando degli ultimi mesi lontano dai campi: “È stato un periodo durissimo, perché il calcio è la mia passione. Mi mancava tanto, avevo tanta voglia di tornare in campo. Mi sono preparato con un coach personale, arrivando ad allenarmi fino allo sfinimento ogni giorno. Non volevo arrendermi, la convinzione c’è sempre stata. Resistere e tenere sempre la testa alta, questo è quello che ho imparato durante la mia carriera. Anche se lo ammetto, allenarsi senza squadra è stata un enorme fatica mentale. Preferisco stare con la palla tra i piedi e sentire l’avversario, questa è la mia vita. Restare anche in caso di B? Voglio giocare a calcio almeno altri tre anni, sono in ottima forma. Il mio contratto dura fino all’estate, poi si vedrà. Dopo la prima partita posso dire che mi sento davvero bene”.

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