Ancora un’altra partita crocevia: a Verona possibili novità di formazione

Sarà ancora una volta uno scontro salvezza per la Salernitana impegnata lunedì 13 febbraio al “Bentegodi” di Verona. Rivali storici, sportivamente parlando sia chiaro, contro, in un match che necessita di punti per i granata ed evitare lo spauracchio delle sabbie mobili di bassa classifica.

Fiducia, moduli e punti

Recuperare fiducia e punti in un ambiente abbastanza strano. La situazione legata a Radovanovic è arrivata improvvisamente e con una gestione molto diretta, i punti in questi 2023 stentano ad arrivare con la sola vittoria di Lecce e un gennaio da profondo rosso. A Verona, nella città dell’amore, nella settimana dell’amore, per innamorarsi, ancora, della banda granata e di importanti punti. Lo sa bene il tecnico che nella scorsa partita, in casa contro la Juventus, ha tenuto il più possibile in campo i suoi “pezzi” migliori salvo poi richiamarli in panchina e puntare, a risultato ormai compromesso, a lunedì. Dati alla mano, la Salernitana ancora una volta non è riuscita ad arrivare davanti il portiere avversario, un solo tiro in porta scoccato all’Arechi martedì.

Dia appare sempre più lontano dall’area offensiva, Bradaric resta l’unica freccia mancina e la difesa a quattro, per quanto possa rendere, continua a prendere almeno un gol oltre agli atleti visibilmente in debito di ossigeno come Lassana Coulibaly, Candreva e Piatek. Per questo il tecnico potrebbe passare dai “finti” schemi tattici 4-4-2 / 4-4-3 di distinta ad un oculato 4-5-1 capace di cambiare chiave tattica verso il 3-4-2-1. Da valutare se Nicolussi Caviglia prenderà ancora la titolarità, e in quel caso è pronto Bohinen, e se uno tra Candreva e Piatek siederà in panchina per far tornare la lucidità fisica con la chance importante da consegnare a Bonazzoli. Lavorare per e verso Verona, 41 gol incassati sono tanti per una squadra che cerca una salvezza tranquilla.