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Via Crucis Bernardini: il difensore piemontese non trova ancora pace

Una sorta di Via Crucis per Alessandro Bernardini. Il giocatore di Domodossola sembrava finalmente aver visto la luce in fondo al tunnel dopo il doppio infortunio che lo ha tenuto praticamente fermo per tutto il 2018. Il difensore centrale aveva rivisto il campo lo scorso 2 febbraio nel quarto d’ora finale contro il Padova, a tredici mesi dal suo ultimo gettone di presenza disputato interamente per novanta minuti nel freddo dello stadio Barbera di Palermo.

LE TAPPE – Il gennaio del 2018 è caratterizzato dal tira-molla per il rinnovo del contratto. Dopo alcune dichiarazioni abbastanza pepate da parte dell’attuale direttore generale Angelo Fabiani e tanta ritrosia da parte di Bernardini, lo stesso calciatore firma un nuovo contratto con la Salernitana che lo legherà fino al 2021. Nel mentre, però, l’esperto stopper è costretto a non rimandare più un’operazione delicata. Il 4 giugno si sottopone ad un’operazione al tendine d’Achille in seguito ad alcuni fastidi avvertiti sul finire della scorsa stagione sportiva. Da metà maggio i primi consulti, poi la decisione – di comune accordo con la Salernitana e con lo staff medico granata, guidato da Italo Leo – di intervenire chirurgicamente per mettere definitivamente la parola fine ai dolori avvertiti. L’intervento è stato curato dal prof. Francesco Benazzo, presso l’ospedale di Pavia.

Inizialmente si pensava potesse ritornare arruolabile già tra ottobre e novembre: a metà settembre la doccia gelata. Nonostante stesse svolgendo al meglio il protocollo di recupero stilato dallo staff medico granata e dalla sua equipe di fiducia, Bernardini è costretto nuovamente a mordere il freno. Il forte centrale è ritornato a casa, curandosi presso il suo ortopedico di fiducia che resta in stretto contatto con i medici della Salernitana: la stessa società campana emana un comunicato sul sito ufficiale in cui spiega ciò che è accaduto. Ad affliggere il difensore di Domodossola non è la zona o la gamba finita sotto i ferri nello scorso mese di giugno, ma l’altro arto. Quello che, in pratica, Berna ha sforzato oltremodo nell’ultimo scorcio della passata stagione, quando il fastidioso dolore ai tendini ha fatto capolino.

Dopo diversi mesi di stop in cui è stata scongiurata l’ipotesi operazione, il centrale difensivo inizia a rivedere pian piano la luce con il ritorno in campo ad oltre tredici mesi di distanza dall’ultima volta. Ma da quello che poteva essere un nuovo inizio ad una nuova stazione del dolore passa realmente poco: in predicato addirittura di trovare una maglia da titolare nel derby con il Benevento il giocatore piemontese si ferma un’altra volta, per la precisione il 21 febbraio, alla vigilia della sfida contro il Verona. Lo specialista della difesa ritorna in infermeria per una tendinopatia all’adduttore sinistro. Ieri, al termine del ritiro di S.Gregorio Magno, un altro “fresco” stop: un affaticamento all’adduttore.

Continua, dunque, la Via Crucis di Alessandro Bernardini che non è riuscito ancora a festeggiare sul campo il rinnovo di contratto, passando più tempo indisponibile che sul rettangolo di gioco.

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