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Ventura incontra i tifosi. La promessa: “Via i giocatori che non onorano la maglia. Chieste garanzie a Lotito”

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SAN GREGORIO MAGNO (SA). Diverse decine di tifosi hanno affollato il campo sportivo di San Gregorio Magno nel quarto giorno di ritiro nella cittadina degli Alburni. Alcuni di loro, tra cui appartenenti del Centro di Coordinamento Club, capeggiati dal presidente Riccardo Santoro, hanno avuto un colloquio con Gian Piero Ventura al termine della seduta di allenamento.

Il tecnico ligure ha le idee chiare: “Dobbiamo eliminare le scorie dello scorso anno perché quello che è accaduto è stato drammatico. Come dicevo ai tifosi presenti ieri, bisogna essere tutti uniti. L’ho detto anche a Lotito quando ci siamo incontrati “Presidente, dobbiamo fare la squadra, altrimenti non ha senso il mio ingaggio”. La squadra è stata fatta, manca ancora qualcosa. Il più è stato fatto. Quando sono venuto c’era un grande punto interrogativo. Come potete vedere dalla mia faccia sono abbastanza sereno. Gli allenamenti sono impregnati sulla voglia di conoscere e conoscerci. Su questo aspetto è cambiata l’aria rispetto agli anni passati”.

Ventura prosegue: “Dovevamo bonificare, perché lo scorso anno è stato drammatico sia per i tifosi ma anche per gli stessi giocatori. Ho fatto l’ultima volta la Serie B col Torino. Una squadra dal blasone importante, maggiore della Salernitana. Il Toro era reduce da una stagione disastrosa, dal 14esimo posto in B (ottavo per la cronaca, ndr). C’era un cordone della Digos a separare tifosi e squadra. Le frasi più frequenti erano “Cairo deve morire, Cairo vattene”.In tre anni siamo andati dalla B in Europa, facendo oltre 200 milioni di plusvalenze. A Torino, ora, non posso più camminare in pace perché mi salutano tutti con affetto. Con sacrificio abbiamo creato qualcosa. Ecco, per certi versi la situazione è simile: qui siamo all’anno zero, dobbiamo ricostruire. L’Arechi l’ho vissuto da avversario. L’ho visto in Serie A con oltre 25mila spettatori. Per fare questo bisogna lavorare e piano piano ottenere risultati importanti. Non bisogna prescindere da tutte le componenti di una squadra di calcio (squadra, tifosi e stampa) i presupposti devono essere importanti. I giocatori hanno voglia di riscatto, stiamo andando tutti dalla parte giusta. Andrà via chi non onora la maglia. C’è bisogno di quel pizzico di serenità che ti permette di lavorare senza l’ansia. L’ansia non produce niente, e come quando vai a fare un esame. Se sei tranquillo, l’esame lo passi. Dobbiamo compattarci. Immagino l’arrabbiatura dei tifosi per l’ultima stagione. I giocatori mi hanno detto che non c’è mai stata così tanta partecipazione in allenamento. Questo è un bel segnale”.  

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