Venerdì c’è Lazio-Salernitana, Kiyine: “Mi sono sempre sentito granata. Sarebbe un sogno tornare…”

Cinque mesi senza campo si fanno sentire, ma Sofian Kiyine continua comunque ad allenarsi. L’ex centrocampista della Salernitana non gioca dallo scorso novembre con la maglia dei belgi del Leuven, squadra della Jupiler Pro League (massima serie belga). Un anno fa Kiyine fu protagonista di uno spaventoso incidente stradale: la sua auto uscì di strada, prendendo letteralmente il volo sopra una rotatoria per atterrare all’interno di un palazzetto, dopo averne sfondato la parete. “Fisicamente sto bene. Fortunatamente l’incidente non mi ha dato problemi. All’inizio di questa stagione sono andato in ritiro, poi la società mi ha messo fuori dal gruppo e quindi ora non gioco. Ho un contratto fino al 2026, a fine campionato però farò delle valutazioni con il mio agente”, ha detto ai nostri microfoni.

Il centrocampista, nato in Belgio ma di origine marocchina, è stato uno dei tanti calciatori che hanno fatto il percorso Roma-Salerno ai tempi della multiproprietà tra Lazio e Salernitana. “Le due squadre stanno passando una stagione complicata. La Salernitana è quasi retrocessa e ciò mi dispiace molto – ha proseguito Kiyine in merito al match in programma venerdì sera all’Olimpico -. La seguo sempre con affetto e ho guardato un po’ di partite. La rosa ha nomi importanti e non so spiegarmi come sia ultima. Immagino sia difficile un finale di stagione così, senza obiettivi, per i giocatori. Devono provare a giocare senza stress e ansia. Ho visto che è tornato mister Colantuono, lo ringrazio sempre perché mi fece giocare tanto”.

Dopo la prima esperienza, nel 2017/18 (con Colantuono in panchina), da ventenne a Salerno, Kiyine è tornato, sempre in prestito dalla Lazio, nella stagione 2019/20, segnando 11 reti in 36 presenze con Ventura allenatore; poi il secondo ritorno nel gennaio 2021, sempre dai biancocelesti, contribuendo alla promozione in A degli uomini di Castori.

Kiyine esulta in un Salernitana-Venezia del marzo 2020

In totale 72 le presenze e 13 le reti con la Salernitana, nessuna presenza ufficiale invece con la Lazio. “Salerno mi ha dato il senso della responsabilità. È una piazza dove, per giocarci, hai bisogno di un carattere forte. I tifosi ti danno tanto, ti esaltano come un dio quando vinci, ma ti affossano anche, quando le cose non vanno bene. La Salernitana mi ha dato quella fiducia che purtroppo alla Lazio non ho mai avuto, anche perché a Roma c’erano giocatori fortissimi nel mio ruolo, come Milinkovic Savic. Mi sono sempre sentito più granata che biancoceleste”.

L’ex giocatore di Chievo e Venezia è convinto che, in cadetteria, Salerno può essere piazza ambita per tanti calciatori: “Bisognerà interrogarsi dopo la retrocessione. Sarà importante azzerare per ripartire con l’ambizione di risalire subito. La retrocessione dalla Serie A può portare strascichi pesanti, basti vedere Benevento e Spezia. Il Venezia ha avuto una stagione di assestamento, la scorsa, e ora sta lottando per la promozione. Salerno sarà una piazza ambitissima dai calciatori, servirà gente con stimoli e fame. Con mister Castori fummo promossi perché, nonostante fossimo inferiori magari tecnicamente a tante squadre, lottavamo tutti insieme per lo stesso obiettivo, con grande unità”.

Infine Sofian non ha escluso un ritorno: “Sarebbe un sogno. Farei di tutto per riportare in A la Salernitana. Sarei già tornato nell’estate del 2021, ma la situazione del trust me lo impedì”.