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Trust Salernitana 2021, protocollato atto di cessione quote: i dettagli

Da ieri è disponibile in Camera di Commercio l’atto con cui la Morgenstern e la Omnia Service One, le società riconducibili alle famiglie Mezzaroma e Lotito che detenevano il 50% ciascuna della Salernitana, hanno ceduto le quote del club al trust Salernitana 2021.

La scrittura privata

Si tratta di una scrittura privata autenticata dinanzi al notaio Natale Votta di Roma il 25 giugno, giorno della fatidica prima deadline imposta dalla Federcalcio per la risoluzione del problema multiproprietà. I trustee Widar e Melior, rappresentati da Paolo Bertoli e Susanna Isgrò, ricevute le perizie valutative del club, lavorano adesso per accelerare la cessione. Nell’atto protocollato ieri – composto da sedici pagine – non vi sono elementi che la influenzeranno, ma alcune curiosità sì, oltre ai paletti già noti.

Il primo ok federale

Emerge infatti la data del primo via libera da parte di Gabriele Gravina alla soluzione trust, mediante nota 17561/presidenza del 16 giugno, con cui riteneva “che l’ipotizzata violazione dell’articolo 16 bis delle Noif venisse meno in caso di trasferimento delle partecipazioni in un trust di breve durata avente la finalità di venderle con procedimento trasparente e senza influenze delle disponenti e del quale sia trustee una o più persone giuridiche che operino in pienezza di poteri e assenza di conflitti di interesse e collegamenti con altre società partecipanti al campionato di Serie A o con altri soggetti riconducibili ad esse o alle disponenti”. Come è noto, le disponenti sono Omnia Service One e Morgenstern, ovvero Lotito e Mezzaroma. Curiosamente, due giorni prima di presentarsi dal notaio Votta rappresentate rispettivamente da Luciano Corradi e Marco Mezzaroma (con Bertoli e Isgrò pure presenti e firmatari), le parti avevano proceduto a formale riunione delle assemblee dei soci: alle 12 con Luciano Corradi e Marco Moschini quella della società presieduta da Enrico Lotito, un’ora e un quarto dopo invece quella della Morgenstern di Marco, Gianni e Cristina Mezzaroma. Nei verbali, allegati al documento, si evince il formale ok a procedere alla soluzione trust.

Widar e Melior insieme nelle 2 partecipazioni

Tornando alla scrittura privata, i due ex co-patron hanno anche sottoscritto l’assenza di “pesi, vincoli, oneri, diritti di prelazione, pegni e gravami di qualsiasi natura”. Nell’atto si precisa che i trustee accettano e acquisiscono la piena proprietà delle quote dell’uno e dell’altro socio. Non un trustee per Omnia Service e uno per Morgenstern, bensì entrambi i trustee subentrano nelle due partecipazioni, facendo scattare i meccanismi di una società unipersonale – paragonando il trust a un socio unico – pur restando la Salernitana formalmente una srl. Si tratta di piena proprietà, ma pur sempre temporanea, “dalla quale il trustee non può trarre alcun vantaggio”. Si tratta di un “mandato irrevocabile senza rappresentanza a vendere, senza alcuna influenza delle disponenti. Ogni vantaggio dalla vendita delle partecipazioni a terzi apparterrà direttamente alle disponenti come se alla vendita provvedessero esse stesse direttamente”. Gli introiti della vendita ovviamente andranno a Lotito e Mezzaroma: è l’unico legame che hanno ancora con la Salernitana. Per il resto, cessato il rapporto sociale, hanno entrambi messo nero su bianco di “non aver nulla a pretendere dalla società”.

Proroga e indipendenza

La “causa concreta” del trust, ovvero l’obiettivo, è la cessione definitiva della società entro il 31 dicembre, termine prorogabile di 45 giorni qualora venisse “concluso un accordo vincolante di alienazione a terzi con in corso gli adempimenti previsti per il suo perfezionamento entro tale termine”. In quest’ultima eventualità, anche il mercato di gennaio si svolgerebbe sotto l’egida del trust. Proroga già nota da tempo, al pari della dichiarazione di indipendenza decisionale (“Il trustee si determinerà rispetto alla causa concreta del trust in piena discrezionalità e nel rispetto delle prescrizioni ivi contenute, secondo quanto stabilito dall’atto costitutivo”) ed economica: stando a quanto dichiarato nel documento dai proprietari uscenti, la Salernitana “disporrà di finanza propria in quanto avrà diritto di ricevere un acconto sui diritti tv di circa 7 mln e potrà avere agevole accesso a linee di credito a valere sui restanti diritti tv del valore di almeno 25 mln ed essere titolare di crediti sportivi”. Curiosità finale: chi ha pagato il notaio? Lotito e Mezzaroma, ovvero le due parti cessionarie in parti uguali. Per calcolare esclusivamente gli onorari di repertorio, infatti, è stato attribuito un valore simbolico alle due partecipazioni di Morgenstern e Omnia Service One nella Salernitana: 500mila euro ciascuna.

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