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Tifosi scontenti di DAZN, scatta l’indagine da parte dell’Antitrust. Nel mirino anche Sky Italia

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Dopo sole due settimane di servizio, DAZN è già finito nell’occhio del ciclone. La piattaforma di Perform per la trasmissione delle partite di Serie A e di tutta la Serie B sta raccogliendo più critiche che consensi: i problemi di trasmissione, uniti ad un servizio particolarmente scarno per il torneo cadetto hanno fatto infuriare migliaia di utenti che hanno sottoscritto l’abbonamento mensile con la piattaforma.

Per questo motivo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (l’Antitrust italiana) ha reso noto di aver avviato procedimenti istruttori nei confronti non solo di DAZN ma anche di Sky Italia e DAZN. L’obiettivo dell’AGCM è quello di verificare se elle offerte e nelle promozioni delle due piattaforme si riscontrino principi di ingannevolezza e aggressività. Per quanto concerne Sky, si indaga sul fatto che la variazione dell’offerta non sarebbe stata comunicata correttamente.

In merito al procedimento istruttorio su DAZN si lavora su due fronti: in primis lo slogan “Quando vuoi, dove vuoi”, in controtendenza con i problemi tecnici registrati nelle prime settimane di operatività del servizio. Il secondo aspetto è quello relativo alla possibilità di sottoscrivere un abbonamento con un mese di prova gratuito: in realtà – secondo i consumatori – il contratto determinerebbe il rinnovo automatico mensile dell’offerta anche al termine del periodo di prova gratuito.

L’Antitrust ha pubblicato un comunicato in cui si specifica che “Tali comportamenti potrebbero integrare distinte pratiche commerciali scorrette in violazione degli artt. 21, 24 e 25 del Codice del Consumo, presentando sia profili di ingannevolezza rispetto alle informazioni comunicate dal professionista in merito alle caratteristiche tecniche di fruibilità del pacchetto e alle modalità di adesione all’offerta, che profili di aggressività, in quanto il professionista potrebbe aver esercitato un indebito condizionamento nei confronti dei consumatori che, accettando l’offerta per fruire gratuitamente il primo mese del servizio, potrebbero subire un addebito automatico quale conseguenza della sottoscrizione inconsapevole di un contratto”. In seguito è arrivata la risposta del gruppo Perform che si è detto disposto a collaborare per qualsiasi chiarimento.

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