Continua a tenere banco il caso tamponi in casa Lazio, con il laboratorio di Avellino “Futura Diagnostica” al centro delle accuse. È lo stesso che ha curato, fin dalla ripresa post lockdown, i test anche per la Salernitana, che in alcune occasioni ha anche incrociato i risultati con il centro salernitano Verrengia. Per ora il club granata non sembra essere coinvolto nelle indagini e nei documenti che sono stati raccolti dagli inquirenti per andare a fondo su quanto accaduto per il club biancoceleste.
A indagare è la Procura di Avellino, che in queste ore sta collaborando con la Procura Federale – come riporta la Gazzetta dello Sport – per un lavoro sinergico. Per ora nel registro degli indagati è iscritto solo Massimiliano Taccone, presidente del CdA della Futura Diagnostica. Le ipotesi dei PM sarebbero falso in atto pubblico, epidemia colposa e frode in pubbliche forniture. In tal caso Lotito e la Lazio potrebbero addirittura essere parte lesa, ma non è da escludere nulla al momento. Intanto è stata nuovamente rinviata l’audizione in Figc per il responsabile sanitario capitolino, Ivo Pulcini, come riporta RadioSei. “Ho sentito la Procura Federale e ho concordato io il rinvio dell’audizione con il dottor Ivo Pulcini per via dei miei impegni di lavoro. Non è vero che è stato lui a non presentarsi. Probabilmente andremo giovedì, dobbiamo solo accordarci con l’orario”, ha detto a Cittaceleste il legale di fiducia di Lotito, Gianmichele Gentile.
Walter Taccone (foto in alto), ex presidente dell’Avellino in ottimi rapporti con Claudio Lotito e fondatore della Futura Diagnostica (ora al timone c’è il figlio) ha voluto commentare così la vicenda ai microfoni di Radio Punto Nuovo: “Alle brutte accuse rispondo in maniera molto semplice in maniera personale, non a nome di Futura Diagnostica. Ho l’impressione che qualcuno, senza fare nomi perché è già sulla bocca di tutti, debba mettere lo zampino, laddove c’è una situazione di per sé trasparente. Avrei capito se questa faccenda fosse partita dalla Procura di Roma, invece, quella di Avellino non solo è venuta da noi a fare questi ‘controlli’, per utilizzare un eufemismo, ma si è presa anche la briga di andare a sindacare a Roma e in casa della Lazio. Noi siamo un laboratorio serio e questo ci è riconosciuto a livello nazionale. Questa storia sta facendo male a tutto il gruppo, per reputazione e lavoro. Dà fastidio, perchè noi abbiamo lavorato al massimo di correttezza e trasparenza per Lazio, Perugia, Salernitana e Viterbese. Vi ricordo che noi siamo gli stessi che hanno fermato la Viterbese per alcuni casi di positività, perchè quando esce qualche caso noi facciamo il nostro lavoro e lo comunichiamo a tutti.
Semplicemente abbiamo iniziato a collaborare con loro per analizzare i tamponi della Salernitana. E vista la stima, il direttore granata Fabiani ha suggerito a Lotito di affidarsi al nostro laboratorio. Di lì, la Lazio ci ha chiesto qualsivoglia certificazione e/o documento legale, a partire dall’accreditamento, prima di iniziare la nostra collaborazione. Evidentemente, c’è qualcuno nella Procura di Avellino che è contento di vedere il mio nome in mostra, sui giornali. E ci risentiremo, quando queste due storie finiranno. Tenete conto, che per la prima abbiamo subito un sequestro, un dissequestro, un secondo sequestro e così via. Io non sono tranquillo, sono incazzato come una iena! Non ne posso più: questo è un stalking nei confronti di Taccone! Non lo sanno solo ad Avellino, ma in tutta Italia! Qualcuno si sta prendendo la briga di parlare male del sottoscritto, come avvenuto già nel 2018/19, quando all’iscrizione dell’US Avellino in Serie B, andò dalla Covisoc, affermando la presunta irregolarità dei nostri conti. Non ne posso più di questa storia!“.
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