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Strandberg come Fusco. L’ex capitano: “Buona gara, ora servono 3 pedine esperte”

Quel 12 settembre 1998 la piccola Salernitana stava facendo un figurone all’Olimpico contro la Roma. Sul finire del primo tempo, l’arbitro Bolognino decise di estrarre il cartellino giallo per la seconda volta all’indirizzo di Luca Fusco, reo di aver allontanato il pallone a gioco fermo dopo una chiusura del compagno Song. Il difensore salernitano fu espulso e, nella ripresa, la squadra granata pagò oltremodo l’inferiorità numerica. L’accaduto influenzò il match notevolmente, forse non come quello di ieri relativo a Strandberg, ma sicuramente molto simile. Al di là delle discussioni sull’episodio singolo, colpisce la similitudine.

“Le due espulsioni sono molto simili, basti pensare anche al minuto di gioco. In tanti mi hanno scritto su Whatsapp o su Facebook per farmelo notare. Sinceramente speravo in un esito diverso poi della partita, ma è arrivata una sconfitta. – dichiara Luca Fusco ai nostri microfoni – La squadra però ha giocato bene anche in dieci. Compatta, generosa e già castorizzata a dovere. Dispiace aver preso due gol su palle inattive, anche perché durante la scorsa stagione era proprio quello il punto di forza della squadra. L’unica certezza è che meritavamo di uscire con almeno un punto. Calciomercato? Sento persone che parlano di cinque o sei innesti e sinceramente non sono d’accordo. Servono tre pedine, una per reparto, ma importanti. Purtroppo in massima serie il curriculum e l’esperienza fanno la differenza. Sarebbe un peccato ripercorrere le orme della stagione 1998/99. Avevamo una squadra brillante, che strappava applausi in casa e in trasferta, ma che poi per un punto non è riuscita a salvarsi. Forse anche in quel frangente serviva qualcuno che masticasse la massima serie da più tempo”.

Di esperienza da vendere ne ha Stefan Strandberg, il Fusco… di Bologna, con qualche anno in più rispetto al giovincello che era quel ragazzo poi diventato capitano dell’ippocampo. Strandberg è una piacevole sorpresa anche per me. Prima dell’espulsione stava facendo una prestazione straordinaria. Emblematiche le chiusure sempre pulite su un big come Arnautovic. Rispetto al resto della difesa è anche elegante, sa dare del tu al pallone. La sua squalifica contro la Roma peserà certamente, ma non bisogna fasciarci la testa prima di rompercela. Anche ai giallorossi mancheranno Smalling e Zaniolo; sentivo che Abraham ha riportato un piccolo affaticamento muscolare”, dice ancora l’ex difensore, che ha seguito Bologna-Salernitana in televisione ed aggiunge: “Ieri sembrava di stare all’Arechi. Dalla tv si sentivano solo i cori granata. Sono convinto che se non ci fossero state le restrizioni, almeno 5-6 mila salernitani avrebbero invaso Bologna. Certo, non i 15mila di Roma di ventitré anni fa, ma un numero comunque importante, visti i tempi che corrono. Su questo non ci sono proprio dubbi. Salerno è una piazza da Serie A e non dobbiamo dimostrare nulla a nessuno. Domenica sarà un peccato avere l’Arechi al 50% dell’attuale capienza: 13mila tagliandi per una piazza come quella granata sono davvero il nulla. Speriamo che si ritorni presto alla normalità. Nonostante siano passati tanti anni, Salerno può garantire ancora 35mila persone fisse allo stadio”.

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