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Step by step: Cerci sgobba per recuperare terreno, sarà convocato per il derby dopo la sosta

Alessio Cerci prosegue nel suo lavoro personalizzato, alla ricerca della miglior condizione. Gian Piero Ventura crede molto nelle possibilità di riscatto dell’attaccante 32enne e della bontà della piazza di Salerno per fargli sfogare la rabbia agonistica che ha in corpo, dopo le due deludenti annate tra Verona e Ankaraguku.

L’ex punta del Torino, però, resterà a casa anche in occasione della trasferta di Cosenza e inizierà a dare il proprio apporto alla squadra a cominciare dalla partita contro il Benevento all’Arechi del 14 settembre: la prima convocazione del giocatore è prevista – nella tabella di marcia di avvicinamento al top della forma – in occasione del primo derby stagionale, valevole per la terza giornata. Ventura e il suo staff, infatti, vogliono sfruttare la prima sosta del campionato (weekend 7-8 settembre, nda) per dare a Cerci sette ulteriori giorni di allenamenti. “Deve tornare a essere un calciatore, nel senso buono del termine, perchè negli ultimi due anni… insomma”, ha detto senza giri di parole il trainer granata dopo il match contro il Pescara. Rispondendo a precisa domanda, l’allenatore ha poi sottolineato come i muscoli dell’attaccante debbano abituarsi di nuovo a ritmi più importanti e lavorare più velocemente di quanto abbiano fatto nell’ultimo anno. Cerci, del resto, non scende in campo in partite ufficiali dal 29 gennaio e risale addirittura al 18 dicembre 2018 la sua ultima apparizione per 90′ integrali (in Coppa di Turchia, nda).

Ventura ha fiducia e soprattutto non brucia i tempi. Un buon segnale. Conosce il calciatore e sa che gettarlo subito nella mischia sarebbe controproducente per tutti. Per non parlare della squadra, che si ritroverebbe in campo un giocatore evidentemente non pronto e non ha svolto il ritiro col gruppo. Insomma, un’inversione di tendenza rispetto alle scelte del passato nei casi – ad esempio, tanto per citare “colpi” simili – di Rosina (addirittura capitano alla prima di campionato, appena una settimana dopo la sua firma sul contratto) e Di Gennaro, che arrivò l’ultimo giorno di mercato e giocò 15′ alla prima partita del torneo, per poi essere titolare alla seconda. Questi due casi, va detto, sono comunque figli di valutazioni diverse e di stati di forma dei calciatori su citati probabilmente migliori e non paragonabili a quello di Cerci. Il segnale di Ventura è essenzialmente un altro: nome e blasone non contano, gioca gente che sta bene e può dare il contributo atteso. Niente figli, né figliastri: ancora tre settimane, poi Alessio Cerci potrà fare il suo esordio in granata. Con l’obiettivo di fare la differenza.

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