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Sousa dopo il debutto: “Strada giusta, ma non possiamo arrenderci dopo aver subito gol”

Paulo Sousa non fa drammi: dopo il ko con la Lazio, il nuovo allenatore della Salernitana prova a salvare il salvabile. “In alcuni spezzoni della partita abbiamo fatto bene, ma per vincere le partite dobbiamo essere in grado di difendere alto” ha dichiarato il tecnico portoghese ai microfoni di Dazn, sottolineando – però – anche l’aspetto che non ha gradito:Al primo errore abbiamo subito gol, dobbiamo migliorare, ma ci riusciremo solo col tempo. Questa è la strada da seguire, ma non mi è piaciuto vedere la squadra arrendersi dopo aver preso gol, dobbiamo migliorare nell’atteggiamento. Il leader? Deve essere la squadra, con la spinta dei nostri tifosi, ma chiedo a loro di essere meno duri con alcuni nostri calciatori. Abbiamo bisogno di una spinta positiva, ma oggi sono stati presenti, hanno provato ad aiutarci. Anche la squadra deve spingere, abbiamo tanti giocatori giovani e nuovi. Piatek? Lui ed Erik (Botheim ndr) devono migliorare sotto il profilo del posizionamento ed avere maggiore chiarezza su cosa c’è da fare”.

Secondo Sousa, dunque, la strada è quella giusta: “Dobbiamo diventare più veloci nel corto, soprattutto nell’uno-due e saper chiudere gli spazi. Non troveremo tante squadre che giocano come la Lazio, la strada è questa, dobbiamo pressare e continuare a migliorare sotto il profilo dell’atteggiamento e questo potremo farlo giorno dopo giorno”. La scelta di accettare Salerno: “Mi sono sempre piaciute le sfide, questa è una sfida difficile ma sono convinto di potercela fare. Quello che mi ha convinto è stata la motivazione del presidente Iervolino e il direttore sportivo, è molto preparato e ha le idee chiare. Quando si lavora così si ottengono sempre risultati”.

Paulo Sousa sottolinea l’importanza del lato psicologico: “Io credo tanto alle caratteristiche mentali dei miei giocatori, abbiamo giocato contro una delle migliori squadre della serie A; soprattutto in fase di palleggio, anche sotto pressione, individualmente occorre prendersi responsabilità per uscire dalla pressione e creare difficoltà. Questo atteggiamento non mi è piaciuto, ho detto questo alla squadra. La strada è quella tracciata in certi spezzoni di partita. In certi momenti siamo stati anche vicini al vantaggio, avremmo potuto gestire meglio e con più fiducia la situazione. Serve più capacità di tenere il possesso palla soprattutto nella metà campo avversaria, dobbiamo essere più coraggiosi. Quando siamo usciti sul corridoio laterale abbiamo sbagliato l’ultima decisione”.

Sul pubblico che ha fischiato qualche elemento: “I tifosi nel riscaldamento sono stati meno presenti, ma non abbiamo bisogno di mettere in difficoltà nessuno. Se l’atteggiamento durante la partita non è buono io sono il primo a togliere via chi non corre, ho bisogno di gente che incida e i tifosi hanno tutto il diritto di contestare dopo la gara. Siamo la Salernitana, abbiamo giocatori con la qualità per salvarci e vincere le partite. Oggi questo ci è mancato”.

Su cosa lavorerà in settimana: “Bisogna migliorare tanto sul breve, ma essere più esplosivi e performanti sul corto. La pressione non è un movimento individuale ma collettivo, devi pressare, ma anche tornare per fare copertura, difendere l’uno-due dell’uomo che si libera. Sono compiti che dobbiamo migliorare lavorando. Voglio che i ritmi restino alti soprattutto contro squadre forti come la Lazio”.

Sulla scelta dei due mediani: “La scelta a centrocampo è stata figlia della settimana, Lassana e Domen sono stati i migliori. Fin quando Crnigoj è stato fisicamente in partita l’ha interpretata bene, ogni tanto doveva essere più lucido sul palleggio, ma riuscirà a migliorare. Di Bohinen ne abbiamo già parlato ieri, stavo pensando di inserirlo, poi la gara ha preso un’altra strada. Pensavo anche di tenere Candreva più dentro al campo, dal momento che lui spinge, ha personalità. Tutti hanno possibilità di giocare, vedremo cosa mi faranno vedere in settimana, ci aspetta un avversario completamente diverso da quello di oggi”.

Sul rosso a Bronn: “Non ho ancora parlato con Bronn, non ho capito cosa sia capitato. Abbiamo responsabilità anche su questo. Alla squadra ho spiegato tutto quello che abbiamo fatto di buono, è chiaro che dobbiamo mantenere la nostra direzione, partita dopo partita abbiamo bisogno di riacquisire fiducia. E poi ho detto loro che l’atteggiamento dopo il gol non mi è piaciuto. Non possiamo arrenderci soprattutto nel contesto attuale, qualcuno l’ho fatto e non va bene. La squadra non è pronta fisicamente per fare 90’ di fila esplosivi. Nel calcio di oggi il tempo della bassa intensità è poco. Solo con un allenamento specifico unito alle partite che arriveranno potremo incrementare lo stato di forma”.

Su Mazzocchi: “Pasquale è nell’ultima fase del recupero che è sensibile. Non vogliamo perderlo di nuovo, vogliamo sia sempre presente, credo che sarà convocato e potrà darci una mano. Tutti quelli che hanno giocato sugli esterni nella complessità della partita hanno fatto molto bene, anche Sambia è entrato bene, non lo conoscevo e lo sto apprezzando, mi sembra che possa aiutarci tanto”.

Sousa è ottimista: “Siamo ancora distanti da quello che voglio ottenere, abbiamo fatto pochissimi allenamenti insieme. Non significa che non possiamo vincere anche con poco. Siamo stati vicini nel primo tempo ad arrivare all’obiettivo, certamente se riesci a fare il primo gol poi tutto può girare diversamente. Ci sono giocatori che sono determinanti e che stanno recuperando, quando saranno al top alzeranno il livello. Ma abbiamo bisogno di tutti. Quando recuperiamo la palla non possiamo darla a chiunque, dobbiamo avere la responsabilità di metterla giù, andare sullo spazio libero, aspettare i compagni che arrivano e dare la palla giusta. Non accade tutto in tre allenamenti: nel cervello abbiamo subconscio e il conscio. Il subconscio ha comportamenti figli del nostro passato, per cambiare dobbiamo introdurre cose nuove e in questo qualcuno è più rapido di altri. Ho gli uomini per esprimere la mia idea di calcio. Sono molto fiducioso”.

 

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