La sosta selvaggia nei parcheggi dello stadio Arechi diventa un problema non solo di civiltà e per gli stessi frequentatori dell’impianto ma anche e soprattutto per i mezzi di soccorso e pubblica utilità che finiscono bloccati in molte occasioni. Si è parlato anche di questo ieri in Prefettura nel corso della riunione del comitato provinciale per la pubblica sicurezza, che ha preso spunto dai tanti disagi verificatisi in occasione di Salernitana-Genoa per fare il punto e provare a trovare soluzioni. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Il tavolo
Con la regia del prefetto, Francesco Esposito, e il monitoraggio del Comune di Salerno è stata posta la lente d’ingrandimento anche sul fatto che c’è una fetta di tifosi menefreghisti che pur di parcheggiare vicini all’ingresso, sebbene arrivino più tardi di altri, piazzano le loro auto praticamente ovunque: marciapiedi, viali, posteggi in seconda e tripla fila, con conseguente chiusura all’uscita di altre auto ed evidente ingorgo decuplicato all’uscita. Del resto, se si mettono più auto in uno spazio che potrebbe contenerne la metà, non si agevola un libero deflusso (che già provocherebbe un minimo di traffico).
C’è anche il problema dei pedoni: uscendo dall’Arechi non ci sono marciapiedi a sufficienza e quelli che ci sono, oltre ad essere usurati, sono spesso occupati dalle auto. Dunque, chi si reca a recuperare il proprio veicolo è costretto a camminare in strada con conseguente contributo al traffico e pericolo per la stessa incolumità. Per non parlare della mera inciviltà di chi “chiude” altre auto fregandosene altamente del fatto che chi ha parcheggiato lì prima potrebbe dover abbandonare in anticipo lo stadio per emergenze personali. Ovviamente, in molti casi i mezzi di soccorso fanno fatica a transitare. Idem quelli delle forze dell’ordine.
“Buonasera!”
E poi ci sono i parcheggiatori abusivi che sembravano essersi presi qualche settimana di rallentamento delle attività ed invece sono tornati più in forma che mai prima della sfida contro i liguri. Un fenomeno che proprio non si riesce a debellare. Quando le ronde della Digos (che dovrebbe dedicarsi ad altro, mentre la Polizia Municipale – poca – presidia solo determinati punti fissi all’esterno dello stadio) riescono a intercettare volti ormai noti dediti a tale attività, scattano verbali (che non saranno mai pagati), allontanamento e… ritorno dopo 5 minuti sul posto da parte del “professionista” del parcheggio abusivo di turno.
Manto stradale danneggiato
C’è da aggiungere anche un altro dettaglio: le condizioni del manto stradale e degli stessi marciapiedi attorno allo stadio sono in condizioni pietose tra buche e pietre divelte. Piuttosto facile, dunque, trovare “per caso” qualche sasso che lo sconsiderato di turno può “divertirsi” a lanciare da qualche parte. Quando piove, inoltre, resta inalterato il problema degli allagamenti dei viali. Nell’area dedicata al parcheggio disabili nella parte sud della Tribuna, il colmo: se piove, chi scende dall’auto mette il piede in pozzanghere piuttosto profonde.
Quali soluzioni?
In primis è auspicabile una manutenzione rapida che possa rendere più confortevole la circolazione nei viali attorno all’Arechi. E poi una razionalizzazione delle aree di parcheggio, se necessario con la reintroduzione delle strisce blu a pagamento. Se non si è in grado di autodisciplinarsi rispettando le regole non scritte del buon senso, sembra inevitabile. Tempo fa era Salerno Mobilità a gestire gli ingressi delle auto con la vendita dei “grattini”, controllando (non senza sbavature anche in quel caso) il corretto posizionamento delle auto negli stalli. Recintare meglio le zone e disciplinare con l’ausilio degli operatori dell’azienda l’ingresso delle vetture (sostanzialmente pagando il loro compenso straordinario con i proventi della vendita dei biglietti per il parcheggio) potrebbe contribuire a riportare un briciolo di ordine in più.
Servirebbe comunque il supporto delle forze dell’ordine contro gli abusivi, che anche in precedenza pretendevano l’obolo da chi aveva già pagato il ticket ufficiale. Si pensa anche alla realizzazione di corsie d’emergenza da lasciare libere proprio per eventuale passaggio dei mezzi di soccorso o di polizia. Eppure sarebbe così semplice: con la cultura del rispetto delle regole ed una maggiore disponibilità a prendere i mezzi pubblici (nello stesso tempo, servirebbe un miglior funzionamento degli stessi) non ci sarebbe neppure bisogno di perdere del tempo ad arrovellarsi per risolvere problemi che non esisterebbero e che altrove non esistono. Su questi aspetti Salerno non è ancora da Serie A.
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