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Sfogo post derby, la Procura Federale apre un fascicolo sulle dichiarazioni di Iervolino

Le dure dichiarazioni di Danilo Iervolino post derby non sono passate inosservate. La Procura Federale ha infatti aperto un procedimento a carico del patron granata. La squadra del procuratore, Giuseppe Chiné, ritiene che ci siano gli estremi per valutare se le dichiarazioni dell’imprenditore palmese siano lesive della reputazione classe arbitrale. Il presidente della Salernitana non ha usato mezzi termini per commentare la svista sul gol di Rrahmani, con il Var che non è intervenuto per segnalare il braccio largo di Demme su Tchaouna.

Il procuratore capo acquisirà ora la documentazione e nel giro di pochi giorni chiuderà l’indagine in attesa di poter eventualmente sentire Iervolino, a meno che la Salernitana non presenterà memorie difensive; al patron viene contestata la violazione degli articoli 4 e 23 del Codice di giustizia sportiva, ovvero quelli relativi alla lealtà e alle dichiarazioni lesive. Le sanzioni vanno dal deferimento, con possibile multa o squalifica; non sarebbe da escludere anche un patteggiamento. Recentissimi i casi di Mourinho e Thiago Motta, multati ma non squalificati.

Nel frattempo il numero uno granata ha rincarato la dose in un’intervista, senza peli sulla lingua, concessa a Il Mattino di Salerno: “Gli strumenti ci sono ma funzionano male. Gli arbitri sono vendicativi, è una corporazione da cambiare. Noto sudditanza psicologica verso le big, che ormai fanno un altro sport avendo un’impunità che permette loro di tirare maglie in area o dare gomitate. Prima la responsabilità era di un solo arbitro, ora di quattro o cinque, quindi è peggio. Ci sono errori così grossolani mi fanno pensar male, falsano i campionati. Sul 2-1 Demme dà una gomitata sul volto a Tchaouna mentre saltava. Non tollero queste sviste, altrimenti teniamoci un calcio in cui gli arbitri decidono un rigore sì e un rigore no quando vogliono: se tiri la maglia è fallo, è penalty e basta – il pensiero di Iervolino -. È successo a Simy con Rrahmani sabato. L’apice di presunzione e arroganza, poi, all’intervallo: il mister chiede di interloquire in modo composto e Marinelli neppure si gira a rivolgergli la parola.

Battaglieremo per favorire cambiamenti a tutti i livelli. Va proposto un pacchetto di riforme che contempli monitoraggio e responsabilità dei fischietti, una riqualificazione, maggiore formazione nei rapporti con le squadre, affinché quanto successo a Inzaghi non capiti più. Serve una valutazione esterna dei fischietti, vanno resi meno personaggi. Si ergono a divi ma dovrebbero essere invisibili e avere oggettività in cose che perfino un bambino a volte potrebbe valutare. Dobbiamo cambiare la figura degli arbitri, magari spostandola totalmente a distanza. Penso siano scarsi e maleducati, li sostituirei tutti e la colpa principale è di Rocchi. Sono dichiarazioni pensate, era già una mia valutazione generale. Penso di farle per il bene del calcio italiano. Spero in provvedimenti… per gli arbitri, azioni non punitive ma migliorative”.

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