La voglia di tornare a giocare è tanta, ma si deve fare i conti con un nemico invisibile e proprio per questo motivo ancor più pericoloso. In queste ore molti presidenti dei club di Serie B esprimono la loro opinione in merito alla situazione e alle soluzioni per tornare quanto prima alla normalità. E’ fiducioso il numero uno dell’Ascoli Pulcinelli, come dichiarato al Corriere dello Sport: “Per un altro mese le squadre non potranno neppure allenarsi, ma alla fine il campionato tornerà. Sarà maggio, giugno oppure agosto, ma si ripartirà. L’importante è che sia a porte aperte, perché il calcio è uno spettacolo fatto per la gente”. Sulla stessa lunghezza d’onda il patron del Pescara Sebastiani, a TuttoB.com: “Tutti auspichiamo di tornare a giocare, non fosse altro perché significherebbe aver debellato la pandemia. Detto ciò dobbiamo attenerci ai dettami dei medici, affinché non ci siano pericoli e alle disposizioni governative. In caso di stop definitivo, credo che non ci saranno strascichi legali. Sul taglio servirà buonsenso da parte di tutti, c’è bisogno che ognuno di noi faccia qualcosa per salvaguardare il sistema calcio“.
Tre presidente sarebbero favorevoli a percorrere la strada di un campionato nel periodo estivo. Così Lovisa (Pordenone) a TmwRadio: “Che la salute sia al primo posto, è fuori discussione. Ma finire i campionati sarebbe cosa di buon senso, soprattutto perché mancano solo 10 giornate, e non terminarlo creerebbe un sacco di problemi, si passerebbe un’estate e un autunno nelle aule dei tribunali perché ci sono regole scritte prima, circa retrocessioni, promozioni e vari spareggi, che tanti club vogliono veder rispettate. Non sottovalutando poi il fatto che ci sono in mezzo anche le tv che comandano il calcio in questo momento, inutile negarlo: chi darebbe poi indietro i soldi alle tv? Sono danni importanti. Ma se proprio non si riuscisse, playout e playoff sono l’ultima soluzione: una partita secca con le attuali regoli, perché noi, come tanti, abbiamo fatto degli investimenti. L’ambiente dove andremo a giocare deve essere al 100% isolato, così come l’albergo che ci ospiterà. Giocare a calcio è una delle più belle cose al mondo, non vedo il problema nel continuare a farlo anche in estate”. Corsi (Empoli) a Sportmediaset: “È presto per dirlo. Bisognerà vedere in che situazione si trova l’Italia a fine aprile. Se riprendessero gli allenamenti si può pensare, dopo un mese, di scendere in campo. Ma ci vuole tempo e cautela. Del resto i giocatori sono fermi da metà marzo. La maggior parte delle società ha la necessità e l’interesse a far ripartire l’Azienda Calcio. Certo poi c’è chi pensa solo al proprio orticello. Ma qui o ci si salva tutti o nessuno. L’ipotesi di ripresa dei campionati tra maggio e giugno, con le coppe a luglio è un ipotesi da tenere presente”. Infine Corrado (Pisa) a Sportmediaset: “Non possiamo fare previsioni ma abbiamo l’obbligo di fare tutti gli scenari possibili, dai migliori ai peggiori per poi avere la possibilità di scegliere l’opzione più adatta. Se parliamo di ripartenza dobbiamo dire che noi in Serie B siamo avvantaggiati perché il nostro campionato si è fermato alla nona giornata di ritorno (più avanti di due turni rispetto alla Serie A) e ci basterebbero 40 giorni per finire il torneo. Playoff compresi. Teniamo conto anche che nessuna squadra della nostra categoria è in lizza per la Coppa Italia. Nei momenti di crisi bisogna farsi aiutare dalla fantasia. Un campionato tra giugno e luglio, per esempio, potrebbe creare molto interesse a livello televisivo. Anche nel caso del calciomercato bisognerebbe individuare un nuovo calendario. I calciatori, con il loro valore, sono un patrimonio delle società. Ci sono contratti in scadenza, calciatori già venduti per la prossima stagione. Tutto questo va a pesare su molte società con equilibri finanziari precari. Abbiamo bisogno del calciomercato anche se in uno scenario di crisi. Ritengo fondamentale la conclusione dei campionati sia per ragioni sia sportive che aziendali. A Pisa abbiamo instaurato un dialogo virtuoso sulla questione stipendi con i calciatori, già da tempo”.
La voce fuori dal coro è il proprietario del Livorno Spinelli che, al Corriere dello Sport, esclude qualsiasi possibilità di ripartenza: “Non è possibile riprendere. E tutti i campionati non sono terminati. Vi sono da disputare 10 partite per cui chi è primo in classifica adesso potrebbe andare in crisi dopo questa lunga sosta. Ma come si può andare a giugno e luglio e con tanti giocatori senza contratto? E il prossimo campionato dovrebbe iniziare a settembre?. Stagione, putroppo, da azzerare. Anche a costo di mettere in difficoltà economica i club. Tutte le società hanno versato un mare di contributi e adesso tantissime si trovano in una situazione insostenibile. Bisogna azzerare la legge Melandri”.
Pubblicando il commento, dichiario di aver letto accuratamente il regolamento e di accettarlo per intero, assumendomi la piena responsabilità di ciò che scrivo. Presto il mio consenso al trattamento dei dati personali, ai sensi del d.lgs. N. 196/2003. La mia identificazione, in caso di violazione delle regole e di eventuali responsabilità civili e penali, avverrà tramite indirizzo IP e non tramite nick o indirizzo email sottoscritto.