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Serie B caos, pronta battaglia legale: Catania, Siena e Pro Vercelli chiedono blocco campionato

La Serie B 2018/2019 non è ancora iniziata, eppure passerà alla storia come la stagione delle polemiche. Se la finale playoff della scorsa edizione Frosinone-Palermo aveva portato strascichi che preannunciavano un’estate calda, il fallimento di Bari e Cesena e la non iscrizione dell’Avellino ha trasformato la stagione estiva nella più torrida degli ultimi anni del calcio italiano. Dalla B a 22 squadre a quella a 19, poi l’ipotesi 23 e quindi la speranza, da chi è in lista per il ripescaggio, di ottenere almeno il minimo di 20 squadre come richiede il regolamento. Dallo slittamento dei calendari alle polemiche, dallo scandalo alle minacce. Tutto in poco più di un mese, con buona pace del calcio giocato che in Italia conta sempre di meno.

Ieri a Milano si è svolta un’atipica cerimonia di sorteggio dei calendari. Dopo che la data fissata per il 31 luglio è stata rimandata due volte (con buona pace della città di Cosenza che era stata scelta per ospitare il sorteggio), ieri finalmente il computer ha elaborato il prossimo calendario. Sempre tra le polemiche. Inizialmente era fissato per le 19 il gong che avrebbe dato il via al nuovo campionato, invece si è dovuto aspettare fino alle 20.30. Telefonate bollenti quelle tra Lega B e Figc, con il presidente della serie cadetta Mauro Balata in costante collegamento con Fabbricini. Alla fine l’ok della Lega è arrivato: si parte a 19 squadre. Tutto finito? Macché. Si preannuncia battaglia. Pronte con il coltello tra i denti ci sono Catania, Siena e Pro Vercelli, le tre società maggiormente indicate per l’eventuale ripescaggio. Ma le società non sono sole, perché la modifica dei due articoli del NOIF (il 49 e il 50) hanno scatenato reazioni durissime. Dal leader dell’AIC Tommasi che si sente preso in giro, al presidente della C Gabriele Gravina che parla di “sfascio del calcio italiano”. Anche la Serie C preannuncia un ricorso di urgenza per chiedere il blocco dei campionati (con la partecipazione anche della Serie D), mentre l’emittente Dazn che aveva pagato per una B a 22 squadre sembra aver effettuato un passo indietro nella battaglia legale.

Intanto a Catania Lo Monaco è su tutte le furie. L’amministratore delegato dei siciliani dà la colpa al duo Malagò Lotito: “Sono loro i responsabili – ha detto Lo Monaco a La Sicilia – Lotito si crede il padrone del calcio ed è convinto di fare ciò che gli sembra. È un’associazione a delinquere, ma la questione non finisce qui. È la morte del calcio italiano, ma noi non ci fermeremo”. Lo Monaco sarà spalleggiato anche da Pro Vercelli e Siena. I toscani hanno convocato per venerdì una conferenza stampa, la Pro ha già fatto ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport: la richiesta è di bloccare il campionato. L’estate non è ancora finito, il pallone potrebbe non iniziare a rotolare il 25 agosto. E il calcio italiano scrive ancora l’ennesima pagina nera del proprio diario.

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