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Sempre più bolgia in via Allende: si va verso il sold out contro il Cagliari

Si va verso il tutto esaurito per Salernitana-Cagliari. La capienza dell’Arechi è stata recentemente innalzata a 29739 posti comprendenti curva sud, distinti, tribuna e zona inferiore della curva nord destinato agli ospiti. Eccezion fatta per quest’ultimo settore – dove sono poco più di duecento i biglietti acquistati dai sostenitori sardi, che hanno tempo fino a domani alle 19 per incrementare la loro presenza – il sold out è prossimo: sono rimaste solo poche centinaia di biglietti disponibili il tribuna. Distinti e curva sono esauriti da giorni. A naso, saranno poco meno di 28mila i cuori granata a sospingere la squadra di Davide Nicola, aumentando ancora il record di affluenza stagionale che è stato registrato ieri contro il Venezia (22200).

Emozioni che rivivono

Per qualcuno sarà banale ma – al di là del risultato finale che pure fa il suo – rivivere determinate emozioni ieri all’Arechi ha segnato una definitiva linea di confine nel collettivo degli appassionati granata. Raggiungere lo stadio con oltre due ore d’anticipo, legando bene la sciarpetta allo specchietto dell’auto, “vivere” il prepartita sui gradoni, al sole e giocarla quasi, la gara. Sono rispuntati perfino i venditori abusivi di materiale da tifoso e bibite ad ogni angolo all’esterno dello stadio, oltre ai (soliti) parcheggiatori che addirittura litigano tra loro per la zona di pertinenza. Ma la piaga degli estorsori della sosta non è mai scomparsa, a dire il vero.

Questione di decibel

Non solo gli spalti erano pieni ieri, ma c’erano anche tantissimi bambini, tutti vestiti di granata. Una nuova era anche da questo punto di vista, ispirata al modo di interpretare la passione che ricorda gli anni ’90. Idem la curva, troppe volte sì zoccolo duro ma anche – suo malgrado – appiattitasi per il poco che c’era da trascinare (pre Covid) e su altri bersagli. Altro che contestazione, c’è aria di festa e la Siberiano è protagonista. La carezza di Davide Nicola non è banale: “L’emozione più grande provata contro il Venezia? Quando dalla torcida alzano i decibel. Anche loro, come i giocatori, devono ‘gestire’ la partita e non possono cantare per tutti i 90′. Ci sono dei momenti in cui fanno più silenzio e poi alzano improvvisamente il volume. Chiedo loro di giocare con noi, le difficoltà sono dietro l’angolo e il loro aiuto è fondamentale”. Dodicesimo? Macché, anche tredicesimo uomo in questo campionato.

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