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Santoro annuncia: “Presto incontro con società. Vogliamo chiarezza, diserzione inevitabile”

I numeri della prevendita non mentono. Solo 35 i biglietti venduti finora in curva Sud Siberiano. Diserzione doveva essere e diserzione sarà. Questo il commento sulla vicenda di Riccardo Santoro, presidente del CCSC, intervenuto ai microfoni di Radio Alfa nella striscia quotidiana in onda dalle 20 alle 23: “A questo punto la diserzione era inevitabile. Bisognava dimostrare alla società che noi tifosi non abbiamo l’anello al naso. Bisognava farla già qualche mese fa, a mio avviso, quando le cose già non andavano bene. Abbiamo aspettato il mercato di gennaio: sono arrivati due buoni elementi come Lopez e Calaiò, ma non era questo che la tifoseria si aspettava da questa società. Quando la stessa ci viene a dire che ha messo a disposizione svariati milioni di euro: penso che se fosse stato così sarebbero realmente arrivati giocatori utili alla causa. In ogni caso non puoi aspettare l’ultima giornata per concludere gli affari. Bisogna chiudere tutto già nei primi giorni di mercato quando hai intenzione realmente di acquistare. Il mercato vanta tantissimi calciatori che aspettano la chiamata giusta e col dio denaro puoi dire la tua”.

Il noto esponente del tifo granata prosegue soffermandosi sulla lettera scritta dalla società negli scorsi giorni: “Noi con la diserzione esigiamo rispetto. La Salernitana ha una storia sua. Lotito deve stare fuori da questa storia: deve parlare dal 2011 in poi. La storia vecchia la deve lasciare in pace. Sicuramente ci sarà un incontro con la tifoseria e la società, per mettere nero su bianco: vogliamo sapere quali sono le prospettive, il futuro di questa società. Vogliamo la realtà: conoscere il futuro della Salernitana. Per assurdo ci possono anche dire che per un anno non possiamo sognare perché attendono il cambio norma. Possiamo anche starci, ma pretendiamo rispetto e chiarezza. Ogni anno si inizia con grandi promesse, poi a novembre-dicembre è già terminato l’entusiasmo. Un po’ come succedeva negli anni bui della Salernitana: quando ad agosto si sognava la B e poi a gennaio bisognava lottare per la salvezza. Sull’aspetto economico siamo tranquilli: è una società che rispetta le spettanze, altrimenti fallisce. Anche su questo fatto: non è un piacere che ci fa Lotito perché qualora dovesse fallire avrebbe delle beghe di non poco conto”.

Salernitana-Venezia è una partita che profuma di storia, ma Santoro si concentra di più sul momento che sta vivendo la tifoseria attualmente: “Sicuramente c’è divisione ed è un peccato, il Centenario dovrebbe unire. Conosco persone che mangiavano pane e Salernitana adesso sono le prime a non venire più allo stadio e a non sapere nemmeno il risultato. Un altro esempio doloroso che noto è che magari ora si arriva allo stadio dieci minuti prima del fischio d’inizio. Un tempo ci si ritrovava con largo anticipo, pronti a fare una chiacchiera chiaramente sempre sui granata. Già questo è un grave esempio di come è ora la situazione sugli spalti e non solo”.

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