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Salvezza (per ora) a 5 punti: col Sassuolo imperativo vittoria per non perdere contatto

Un punto in tre gare. La cura Inzaghi non è neanche un palliativo per il malato Salernitana che resta al capezzale, relegato all’ultimo posto in classifica e con il serio rischio che le distanze dalla zona salvezza possano ulteriormente dilatarsi. Intanto il Cagliari ha battuto il Genoa nello scontro diretto (2-1) e ha portato la zona salvezza a +5. Domani l’Empoli, penultimo con sette punti, ha la chance di portarla a +6: controsorpasserebbe i sardi e il Verona in caso di successo a Frosinone.

Un pareggio e due sconfitte sono un bottino che non può soddisfare patron Iervolino, anche ieri presente in tribuna allo stadio Arechi e più volte immortalato pensieroso nel corso dei novanta minuti di gioco. Chissà se avrà immaginato una nuova svolta tecnica. Pensiero immediatamente scacciato e si spera non solo rimandato. Ma il destino di Inzaghi, come quello di ogni allenatore, è appeso solo e soltanto al risultato. Non dovessero arrivare punti dalla trasferta di Reggio Emilia col Sassuolo si andrebbe inevitabilmente verso un nuovo avvicendamento. Ma è un pensiero che va allontanato con forza. Perché la Salernitana deve iniziare a fare punti ed anche alla svelta se non vuole condannarsi ad un prosieguo di campionato da mera comparsa. Rimpinguare la classifica darebbe maggiore spinta e forza contrattuale alla società in vista della riapertura del mercato di gennaio quando bisognerà copiosamente intervenire per puntellare la rosa, snellendola di quei calciatori mostratisi poco funzionali alla categoria.

Obbligatorio darsi una mossa. Il tempo e le giornate di campionato scorrono, le avversarie non aspettano. Di certo da Inzaghi era lecito attendersi un impatto differente, quantomeno sul piano emotivo. La Salernitana formato Superpippo non ha difettato in voglia, né si è mostrata remissiva ed arrendevole sul piano mentale, ma non ha mai rubato l’occhio per aggressività, idee e mole di gioco creata. Contro il Napoli Candreva e compagni non hanno mai tirato in porta, lo stesso era accaduto per 80 minuti contro il Cagliari ed a Marassi contro il Genoa. Se non si costruiscono occasioni non si segna, se non si segna non si vincono le partite, se non si vincono le partite non ci si salva. Ragionamento fin troppo elementare, ma tant’è. Cosa attendersi da Inzaghi? Punti, senz’altro. Ma anche un’identità di squadra che passi attraverso l’individuazione di una precisa fisionomia tattica. Superpippo ha finora utilizzato tre moduli differenti nelle tre gare di campionato da allenatore della Salernitana. Passi il fisiologico periodo di studio per inquadrare meglio gli attori a disposizione, ora la squadra ha bisogno di serenità e continuità. La prima verrà solo con i risultati, la continuità con il lavoro in campo e con scelte dell’allenatore.

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