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Salernitana torna a Pescara otto mesi dopo: a maggio scorso la C fu a un passo

di
Oreste Tretola
- 7 Gennaio 2020 alle 20:30

La ripresa del campionato riserverà, nel primo turno del girone di ritorno, la trasferta all’Adriatico di Pescara, stadio che evoca cattivi pensieri a tutto l’ambiente granata. La Salernitana tornerà sul luogo del quasi delitto, lì dove, lo scorso maggio, si è sentita virtualmente in C, dopo il gol del raddoppio abruzzese di Bettella e prima del gol di Di Carmine che spedì invece all’inferno il Foggia. Era la prima partita da subentrato di Leonardo Menichini che ereditò da Angelo Gregucci una squadra sull’orlo del baratro, reduce da quattro sconfitte di fila. Da quell’undici maggio in poi il trainer di Ponsacco potette concentrarsi su come non trasformare l’incubo in realtà, vincendo i playout col Venezia e lasciando come regalo a tutta la piazza una nuova stagione in cadetteria.

L’attualità dice che, con Gian Piero Ventura alla guida, a far visita al delfino arriverà un cavalluccio in una posizione chiaramente diversa di classifica, ma sempre con quel senso di incompiutezza di chi si interroga ancora sul ruolo che potrà avere nella seconda parte di campionato, con il destino nelle proprie mani, a ridosso della zona playoff e di poco distaccato da quella playout. Condizione di classifica questa identica a quella della squadra di Zauri. Torneranno sul manto erboso dell’Adriatico i vari Micai, Migliorini, Lopez, Odjer, Jallow, Djuric, titolari in quell’ultima giornata dello scorso campionato, come Di Tacchio che però dovrà osservare un turno di squalifica; in panchina c’erano Vannucchi e Akpa Akpro. Tutti vorranno lavare l’onta di quella sconfitta, per un ricordo ancora vivo nella mente di chi c’era.

Argomentileonardo menichini pescara-salernitana

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