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Salernitana, stai scherzando col fuoco: ko anche a Verona, Nicola rischia di nuovo

VERONA-SALERNITANA 1-0

VERONA (3-4-1-2): Montipò; Coppola, Hien, Magnani (20′ st Dawidowicz); Depaoli, Duda (41′ st Verdi), Tameze, Doig (41′ st Verdi); Lazovic; Ngonge (31′ st Lasagna), Gaich (20′ st Abildgaard). A disp: Perilli, Berardi, Zeefuik, Ceccherini, Caia, Terracciano, Braaf, Kallon, Cabal, Joselito. All: Zaffaroni.

SALERNITANA (3-5-2): Sepe; Bronn, Troost-Ekong (37′ st Gyomber), Pirola (35′ st Valencia); Candreva (11′ st Coulibaly), Crnigoj (11′ st Piatek), Nicolussi Caviglia (12′ st Sambia), Vilhena, Bradaric; Bonazzoli, Dia. A disp: Fiorillo, Ochoa, Lovato, Daniliuc, Bohinen, Iervolino, Kastanos, Botheim. All: Nicola.

Arbitro: Valeri di Roma 2 (Vivenzi/De Meo). IV: Abisso. Var: Abbattista (Mariani)

NOTE. Marcatore: Ngonge al 31′ pt. Ammoniti: Bronn, Coulibaly, Pirola, Vilhena (S), Magnani, Verdi (V). Angoli: 5-1 Recupero: 2′ pt, 6′ st.

A scherzare col fuoco il rischio di scottarsi è alto. Danilo Iervolino l’avrà finalmente capito, senz’altro tardivamente. Perché la Salernitana che esce sconfitta anche dal Bentegodi è frutto delle scellerate scelte di un 2023 da incubo per i colori granata. Il mercato di gennaio ha conferito poco o nulla ad un organico che aveva bisogno di forze fresche in avanti e qualità a centrocampo. Le scelte tecniche di Nicola continuano ad essere poco convincenti, per usare un eufemismo. Esonerato, richiamato e di nuovo a rischio. Gialloblù lanciatissimi, granata in caduta libera. La Salernitana attuale è un ibrido, né carne né pesce. Frutto di scelte sbagliate, ma soprattutto di idee ed anime diverse. Si salvi chi può, è il caso di dirlo.


LA CRONACA. Nella gara più importante dell’anno non c’è tempo e spazio per gli esperimenti. O meglio non ci sarebbe. Perché Nicola, in preda ad una sorta di schizofrenia tattica, decide di ritornare al 3-5-2. Resta in panca il miglior acquisto di gennaio, Ochoa, per il redivivo Sepe. Out anche Lassana e Bohinen, Candreva fa il quinto, i dirimpettai sono gli arrembanti Doig e Lazovic. Scelta che si rivelerà un autentico suicidio. In avanti si rivede anche Bonazzoli con Dia.

Parte meglio la Salernitana. Al 3′ Vilhena prova a mandare nello spazio Crnigoj che fallisce il controllo e vanifica una buona occasione. La squadra di Nicola giochicchia e prova il fraseggio di fino arenandosi però sulla trequarti al cospetto della maggiore fisicità scaligera. E ben presto si eclissa dal campo, lasciando spazio alle sortite avversarie.

Al 22′ prima chance colossale per l’Hellas. Gaich supera Troost Ekong con le cattive e favorisce l’inserimento dell’accorrente Duda che ignora il liberissimo Lazovic e trova la provvidenziale chiusura di Bronn. La Salernitana si sfalda, sovrastata a centrocampo dall’aggressività in pressing dei gialloblù.

Al 26′ altra occasione per l’Hellas da corner, Gaich si coordina al tiro ma non inquadra lo specchio. C’è solo una squadra in campo ed ha la maglia gialloblù. Lazovic fa il bello ed il cattivo tempo, parte dalla sinistra ma spesso va a giocare in mezzo al campo creando grattacapi enormi alla inconsistente mediana granata. Al 28′ l’ex Genoa trova l’imbucata centrale per Ngonge che supera Sepe ma partendo da posizione di evidente offside.

Il gol è nell’aria ed arriva al 31′. Crnigoj si fa bruciare da Doig, bravo a ribaltare velocemente l’azione pescando Lazovic sulla corsa. Candreva è attardato, Bronn va a vuoto, cross al bacio per Ngonge e palla nel sacco.

Salernitana in confusione, Hellas ancora vicinissima al gol al 45′. Candreva è costretto ad abbassarsi quasi a ridosso della propria area a ricevere palla, si libera della sfera con un rilancio sbilenco. Due passaggi ed il Verona va in porta con Depaoli che grazia Sepe sparando alto.

Allo scadere del primo tempo si fa vedere anche la Salernitana. Vilhena trova Dia, bravo a liberarsi della marcatura di Coppola e a prepararsi lo spazio per il tiro che però si spegne a lato della porta difesa da Montipò. Si va al riposo col Verona meritatamente avanti 1-0.

Nicola non cambia nell’intervallo, ma è ancora l’Hellas a farsi vivo dalle parti di Sepe. Al minuto 54 dormita granata da calcio da fermo, schema gialloblù che porta al tiro Ngonge, palla alta da buona posizione. Nicola fa tre cambi in un colpo solo: fuori Candreva, Nicolussi Caviglia e Crnigoj, dentro Sambia, Coulibaly e Piatek per un offensivo 3-4-3. La musica non cambia, la Salernitana resta superficiale nella gestione della sfera e poco incisiva nel pressing. Al contrario del Verona, aggressivo nel mordere le caviglie agli avversari. Come al 68′ quando Doig scippa palla a Bonazzoli, s’invola verso l’area e trova il tackle di Pirola. Per Valeri è penalty, il VAR lo corregge: l’intervento dell’ex Monza è netto sulla palla.

La Salernitana ci prova da palla inattiva al 74′ con una velenosa punizione di Sambia da distanza siderale. Il Verona accusa la stanchezza e si rintana nella propria metà campo. Entra anche Valencia per Pirola, ma sono ancora i padroni di casa a sfiorare il gol con Duda.

La chance dell’1-1 se la divora Piatek all’87’. Imbucata di Vilhena, liscio di Hein e autostrada per il polacco che si lascia ipnotizzare da Montipò con la porta spalancata. Occasione colossale per rimettere in piedi la gara. La Salernitana ci crede, Dia col destro mette paura ai ventimila del Bentegodi. Che possono esultare al termine di sei lunghissimi minuti di recupero. Il Verona batte la Salernitana nello scontro diretto e la vede distante ad appena quattro lunghezze.

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