Salernitana “Sei tu”…l’amore dei tifosi, Pako e De Sanctis lanciacori e l’Arechi che esplode

Salerno, è qui la festa? Sì, decisamente. Non solo per i tre punti conquistati nell’ultima partita casalinga di questo campionato contro l’Udinese di Sottil, davanti a 27035 spettatori. Se lo scorso anno è stata la stessa Udinese a far vivere sul filo del rasoio tifosi e giocatori, quest’anno la vittoria degli uomini di mister Sousa acquista un altro sapore.

Dall’inizio alla fine e oltre il 90esimo: prima in corteo ad accompagnare il bus della società fino all’impianto di via Allende, poi nell’intervallo per salutare anche gli altri protagonisti di questa stagione: la Salernitana for Special e i campioni granata di E-Sports premiati per i risultati raggiunti durante l’anno.

La Salernitana significa oltrepassare i limiti e spingersi sempre oltre, chi veste la maglia lo sa, chi è sugli spalti anche. Mai domi, mai stanchi di crederci, di cantare e alzare i decibel. Tra mani al cielo e il ricordo di chi non c’è più. E’ il caso di questa giornata, in cui è stato ricordato Matteo Leone ultras granata, scomparso due anni fa a causa di un incidente sul lavoro: “Oggi come allora – si legge sullo striscione esposto in Curva Sud – il tuo ruggito si sente ancora, Matteo vive”.

Succede sotto gli occhi di patron Iervolino allo stadio con tutta la famiglia che prima del fischio d’inizio ha percorso tutto il rettangolo verde insieme a Chiara Giugliano per salutare i tifosi. C’era anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il ds De Sanctis, l’amministratore delegato Maurizio Milan, i legali e i prof. Francesco Fimmanò e Rino Sica.

Non sono mancati i disagi all’esterno dell’impianto sportivo, davanti ai varchi di ingresso: molti tifosi hanno lamentato file lunghissime per entrare con un’attesa sotto al sole che si è trasformato presto in pioggia. Non è stato permesso ad un anziano (un 90enne) di varcare l’ingresso della tribuna in quanto in possesso di un bastone per sostenersi: tante le polemiche in merito a questo tipo di situazioni che si spera possano risolversi con lo start del prossimo campionato.

Al triplice fischio comincia la festa, tutti in campo con la maglia speciale e celebrativa creata per  l’occasione, granata con la scritta “Avanti Bersagliera!”. Mogli, compagne, fidanzate e tanti…bambini che come i papà tirano calci ad un pallone. Poi il giro di campo con le mascotte per i più piccoli e Pako Mazzocchi e Morgan De Sanctis che si sono “mascherati” da capiultrà e hanno lanciato i cori della Siberiano: tra “Avanti Bersagliera” e “Jamm a vrè” fino a intonare “Fin da bambino io…”. 

“E sei tu che mi inietti nel sangue il destino e accompagni i miei passi come fossi un bambino. Sei la cosa più bella che ho sempre difeso
e hai sconfitto i miei dubbi quando io mi ero arreso, che ci vuole una forza incredibile per dire buongiorno mentre provi a vagare fra te e chi sta intorno, mi hai visto credere in me e poi non crederci più ma l’insistenza di esistere appesi ad un filo sottile, sei tu…”. 

Le note sono di Fabrizio Moro, il cuore che si tinge di granata è racchiuso nell’emozione di un video finale che ha rigato il viso di lacrime di commozione e ha racchiuso gli attimi straordinari di un campionato che la Salernitana ha portato a termine tra la magia e la passione. Perchè è viscerale ed è inspiegabile: di padre in figlio, un amore che supera i confini e riesce a risalire sempre dal fondo con la forza di chi vuole rimanere attaccato alla vita. E’ la Salernitana, è una Bersagliera…è la vita, la (nostra) vita…