“Chiudere il campionato con dignità” è un ritornello ricorrente in casa granata, in pratica da quando la Salernitana si è tirata fuori, nella direzione purtroppo errata, dalla lotta per non retrocedere. E non può che essere così per una squadra che ha avuto più allenatori che vittorie in campionato e che ha poco da chiedere alle ultime 9 partite in massima serie. Eppure, quella che può sembrare una frase fatta, nasconde qualche piccolo significato da tramutare in motivazioni per questo finale di stagione. Dignità non vuol dire solamente sudare la maglia ad ogni partita ed evitare di regalare punti a tutte le prossime avversarie, oppure non tramutare ogni incontro in una goleada senza neppure dare l’impressione di essersela giocata.
C’è tutta una serie di record negativi che la Salernitana deve assolutamente scansare, evitando di riscrivere la storia della Serie A nel senso sbagliato. E purtroppo le premesse ci sono tutte, visto il trend recente dei granata. Proprio per questo, se la truppa di Colantuono fosse a corto di motivazioni, ecco una serie di ottime ragioni per cercare di raccogliere qualche buon risultato nelle ultime uscite e non mortificare ulteriormente una piazza che è sempre rimasta accanto alla squadra (sia in casa che in trasferta), dimostrando anche grande maturità nel non scivolare in atteggiamenti censurabili.
Senza dubbio è anomalo dover constatare una retrocessione così prematura per una squadra che a settembre vantava il decimo monte ingaggi della categoria. L’aritmetica in questo momento è l’unica alleata dei granata, che non sono ancora condannati alla B; ma proprio i numeri rischiano di certificare un fallimento tecnico ed economico che bisogna a tutti i costi evitare di trasformare in materiale da consegnare agli almanacchi.
I record da evitare
Partiamo dai punti in campionato: ne servono ancora 5 per evitare di battere il record negativo del Pescara di Oddo/Zeman del 2016-17. I biancazzurri con 18 lunghezze (di cui 3 a tavolino) sono la peggior squadra della Serie A nell’era dei tre punti e con un campionato a 20 squadre la Salernitana ha appena 14 punti all’attivo. Curiosamente, nell’organico granata attuale figurano tre giocatori che erano in quella rosa dei delfini: si tratta di Vincenzo Fiorillo, Grigoris Kastanos e Norbert Gyomber. Quest’ultimo, tuttavia, fu ceduto nel mercato invernale in Russia al Terek Grozny.
Se restiamo ai punti conquistati in casa, la Salernitana deve muoversi a farne qualcuno in più: è a quota 7 (1 vittoria e 4 pareggi) e attualmente non ha ancora superato il record negativo del Frosinone 2018/19, che chiuse il torneo con appena 9 punti davanti al proprio pubblico. I 7 punti in trasferta, invece, sono già sufficienti a far meglio di Messina (2006/07) e Benevento (2017/18) che detengono il record negativo con appena 4 punti lontani dallo stadio amico.
La Salernitana, anche se dovesse perdere tutte le ultime 9, quantomeno non potrebbe fare peggio del Benevento 2017/18 sul piano del numero di sconfitte complessive (29 su 38). Attualmente i ko sono 19 e potrebbero arrivare al massimo a 28. La Bersagliera non ha mai chiuso nella sua storia un torneo di Serie A come ultima della classe: ha appena 2 vittorie all’attivo, tante quante il Chievo Verona 2018-19 che detiene il record negativo con i tornei a 20 squadre. Aveva fatto peggio il Catania 1983/84 con 1 solo successo, ma era un campionato a 16 compagini.
All’Arechi è caduta solo la Lazio: con 1 successo in casa la Salernitana sta eguagliando il record negativo di vittorie, detenuto da Chievo e Frosinone 2018/19 e dalla Sampdoria 2022/23. Fuori casa, con il blitz di Verona, i granata hanno già cancellato questo pericolo.
Servono almeno due reti da qui a fine torneo per innalzare il dato attuale dei gol (23) oltre la soglia dei 24 che è il record negativo detenuto in compartecipazione da Treviso (nel 2005/06), Cesena (nel 2011/12) e Sampdoria nel 2022-23. Attualmente la Salernitana non è la peggior difesa del torneo (le 59 reti dei granata sono seconde alle 60 del Frosinone); bisogna evitare emorragie, visto che il dato peggiore del Crotone 2020/21 è di 92 gol al passivo. La peggior differenza reti, invece, è il -64 del Venezia 1949/50.
Attenzione anche alle sconfitte consecutive in casa: la Salernitana ha perso tutte le ultime 6 uscite all’Arechi e rischia di avvicinare il record del Pescara 2012/13 con 9 ko di fila. Non ci sono, fortunatamente, i tempi per peggiorare le 14 sconfitte consecutive (casa e fuori) del Benevento 2017-18. Con le 13 reti interne, la Salernitana ha già fatto meglio del Sassuolo 2017/18, che aveva chiuso il torneo con 11 gol casalinghi. Stesso discorso per i gol in trasferta (10), dove il peggior dato è quello del Venezia 1949/50 (5 marcature).
Ricordiamo che le statistiche sono tutte relative ai campionati di Serie A a 20 squadre. Per non passare alla storia come una delle peggiori squadre della storia della Serie A, la Salernitana 2023-24 deve fare punti, anche dopo l’eventuale verdetto aritmetico della retrocessione.
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