Sarà la sfida numero quaranta in casa della Salernitana per la Reggina, quella in programma sabato allo stadio Arechi. Non sarà possibile rinnovare sugli spalti il gemellaggio tra le due curve, ma certamente si tratterà di una partita senza “astio” tra club. Anche le società intrattengono infatti rapporti cordiali: negli ultimi due anni, infatti, la Salernitana ha ospitato due volte (2018 e 2019) gli amaranto per amichevoli estive. Nel computo dei precedenti ufficiali, invece, il bilancio parla di 18 vittorie dell’ippocampo, 13 pareggi e 8 exploit dei calabresi.
La prima volta della Reggina a Salerno è datata 8 marzo 1931 con vittoria di casa per 1-0 grazie al gol di Luigi Miconi. Fu la partita del ritorno alla Salernitana di Geza Kertesz, che un mese prima aveva lasciato la città per passare al Catanzaro, che militava nello stesso girone di Prima Divisione: altri tempi, la società campana fece ricorso per… obbligarlo a tornare in panchina. Kertesz, qualche anno dopo, morì da eroe nel corso della Seconda Guerra Mondiale, fucilato dai nazisti per aver contribuito a salvare decine di ebrei e partigiani ungheresi. Tornando al campo, la Reggina strappò il primo punto a Salerno nel 1931/32 senza gol. Un anno di pausa e la sfida si ripeté nel 33/34 con il cavalluccio vittorioso 2-1 (doppietta di Alfonso Carella, gol ospite di Stoppa). L’anno seguente, Salernitana-Reggina fu prima giornata di campionato: Silvio Finotto e Luigi Bergamini firmarono il 2-0 casalingo. A fine stagione, i calabresi retrocessero da ultimi in classifica, generando un’astinenza da sfide contro la Salernitana di oltre vent’anni. Il match tornò nel 1956/57, in Serie C, quando con un gol di Ermanno Scaramuzzi i granata fecero propria la partita. Reti inviolate l’anno successivo, mentre nel 1958/59 i calabresi bagnarono ancora l’esordio in campionato della Salernitana: al Vestuti il 21 settembre, proprio nel giorno del Santo Patrono salernitano, gli ospiti vinsero con gol di Barozzi (0-1). La Salernitana si riscattò l’anno successivo, vincendo con risultato invertito e rete di Enrico Favilli. Pirotecnico il 3-2 dell’ultima giornata del torneo 1960/61: doppio vantaggio locale con Lido Mazzoni e Pietro Santin, gol ospite di Dal Balcon, poi Felice Marano per la Salernitana e ancora Dal Balcon ad accorciare le distanze. Nel 1961/62 fu 2-0 granata grazie ai gol di Cataldo Gambino e Aldo Novelli; fu la prima partita sulla panchina della Salernitana del tecnico ungherese Zsengeller, subentrato a Silvio Di Gennaro. L’anno seguente il pari a reti bianche con i reggini il 23 dicembre fu fatale invece al tecnico Pasinati, sostituito da Giunchi. Nel 63/64 la Reggina tornò alla vittoria, ma la gara si giocò sul neutro di Bari (16 febbraio 1964), visto che il Vestuti era squalificato a causa degli incidenti di due settimane prima contro l’Ascoli. La vittoria calabrese fu siglata da Costariol, Barbetta e Alaimo che nei primi 20′ portarono gli amaranto sullo 0-3; di Gaetano Vergazzola e Gerardo Palmieri i gol che illusero la Salernitana. L’anno dopo fu 1-1 al Vestuti (Angelo Montenovo per i locali, Florio per gli ospiti) con la Reggina che volò in B e fu raggiunta dopo solo un anno dalla Salernitana. In cadetteria il 9 aprile 1967 i granata vinsero 1-0 (marcatore Pasquale Cavicchia), ma non bastò per evitare la retrocessione: fu l’ultima vittoria stagionale prima di una clamorosa serie di dieci sconfitte consecutive.
Qualche anno di pausa e Salernitana-Reggina si rigiocò in terza serie. Nel 74/75 furono decisivi Antonio Capone e Nando Di Francesco per il 2-0 granata alla prima casalinga di Giacomo Losi in panchina. Il 21 settembre del ’75 – di fatto – la Salernitana giocò un’altra prima giornata in casa contro la Reggina. Da calendario era la seconda, ma la prima in trasferta a Vasto fu rinviata a causa di un ricorso pendente in capo agli abruzzesi; al Vestuti i granata batterono i calabresi 2-1 grazie a Tiziano Stevan e Federico Marchi (di Fragasso il gol della bandiera reggino). Nel 76/77 successo ospite per 1-2 con reti del futuro granata Belluzzi e Gatti per la Reggina, Sergio Di Prospero con momentaneo pareggio per l’ippocampo. Zero a zero l’anno seguente, pari anche nel 78/79 con due rigori (di Antonio D’Angelo quello per la Salernitana, Pianca per la Reggina) e nel 79/80 (rigore di Gabriele Messina per i locali, pari ospite di Bortot). Nello stesso anno i calabresi furono di scena al Vestuti anche in Coppa Italia Serie C, perdendo 1-0 a causa dell’autorete di Banelli. Il 31 maggio 1981 la Salernitana tornò alla vittoria, ma lo fece sul neutro di Sorrento (Vestuti squalificato per incidenti contro la Sambenedettese di due mesi prima): Giovanni Zaccaro e Fabio Vulpiani gli autori del 2-0 finale. Reti bianche nell’81/82 e nell’82/83: il pareggio del 30 gennaio è ricordato perché (con)causa delle dimissioni del presidente Filippo Troisi, in carica da due anni. Gli successe Antonio Scermino, che traghettò la società verso la successiva gestione Japicca. Frattanto, arrivò la retrocessione per la Reggina, che nell’83/84 riuscì comunque ad essere presente al Vestuti in Coppa Italia di Serie C, rimediando un 1-1 (Palizzotto per i calabresi, Claudio Cianchetti per la Salernitana). Altro segno X nell’84/85, senza gol, e altro salto all’indietro degli amaranto che tornarono in C1 dopo una sola stagione: al Vestuti fu Davide Tappi a decidere l’incontro in favore dei granata il 2 novembre dell’86. Zero a zero l’anno seguente, che vide la Reggina salire in B dopo lo spareggio con la Virescit.
Proprio in cadetteria nel 1991 ci fu il primo match all’Arechi tra le due formazioni. Vinse la Salernitana 2-0 con gol di Daniele Pasa e Giampaolo Ceramicola. A fine stagione retrocessero entrambi e nel 1991/92 fu ancora vittoria granata grazie a Tiziano D’Isidoro (1-0). Parità l’anno successivo (1-1): decisivo il rigore di Pietro Strada dopo il vantaggio siglato da Emilio Belmonte per i calabresi. L’uruguagio avrebbe poi vestito la casacca della Salernitana in A cinque anni dopo. Nel 1993/94 la decise Giovanni Pisano (1-0) con la Reggina capace di arrivare a pari punti (64) con il cavalluccio al secondo posto. Ai playoff però fu eliminata dalla Juve Stabia, che perse in finale proprio contro la Salernitana. I calabresi riuscirono ad approdare in B (e a vincere a Salerno) nel 1995/96: 0-2, doppietta di Aglietti. Stesso discorso l’anno successivo all’ultima giornata con la Salernitana già salva; finì 1-3 con doppietta di Dionigi, autogol di Cudini e gol della bandiera finale di Ciccio Artistico. La musica fu diversa nel 1997/98 (2-0 Salernitana, gol di Ciro De Cesare e ancora Artistico). La sfida tornò in B nel 2001/02 con vittoria amaranto per 1-2 (ancora doppio Dionigi, di Nicola Campedelli il momentaneo pari di casa). I calabresi furono promossi in A e tornarono all’Arechi in Coppa Italia nel 2003/04, vincendo piuttosto agevolmente grazie agli ex di turno Giacomo Tedesco e David Di Michele (0-2) ai sedicesimi. Stesso risultato in B nel 2009/10 (Missiroli e Brienza i marcatori). L’ultima sfida ufficiale all’Arechi è datata 28 marzo 2015, nel campionato di Prima Divisione, con vittoria della Salernitana per 2-1 grazie alle reti di Davide Moro e Maikol Negro a ribaltare l’iniziale vantaggio ospite firmato Roberto Insigne. Di seguito il tabellino di quella partita:
TABELLINO – SALERNITANA-REGGINA 2-1 (2014/15)
SALERNITANA (4-3-1-2): Gori; Colombo, Tuia, Trevisan, Bocchetti; Favasuli (25′ st Bovo), Pestrin, Moro; Negro; Calil (22′ st Gabionetta), Cristea (45′ st Mendicino). A disp: Russo, Penta, Tagliavacche, Perrulli. All: Menichini.
REGGINA (3-5-2): Kovacsik; Ungaro, Cirillo, Di Lorenzo; Ammirati (26′ st Balistreri), Armellino, Salandria, Maimone (35′ st Masini), Benedetti; A. Viola (12′ st Di Michele), R. Insigne. A disp: Cetrangolo, Karagounis, Mazzone, Scionti. All: Alberti.
Arbitro: Di Martino di Teramo
NOTE. Marcatori: 28′ pt R. Insigne (R), 31′ pt Moro, 37′ pt Negro (S). Ammoniti: Trevisan e Pestrin (S), Ammirati e Armellino (R). Espulsi: Cirillo (R) al 46′ st. Recuperi: 0′ pt e 3′ st. Spettatori: 10210.
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