Dopo essere stato messo sulla graticola pure lui, Walter Sabatini resterà in carica come direttore generale fino alla fine della stagione e darà un consiglio, un suggerimento, un orientamento sulla figura che dovrà prenderne il posto. La proprietà non è stata entusiasta del mercato condotto a gennaio e si aspettava di più, come lo stesso diggì che non ha perso tempo ad ammettere sui social le sue responsabilità. Ma il club ha anche riflettuto: nel momento in cui si è deciso di non programmare subito con Inzaghi (e Foggia, un ds di sua “fiducia”) sarebbe stato inutile dare un benservito a Sabatini, seppur ritenuto “responsabile” della scelta Liverani che non ha prodotto alcun risultato positivo.
Resta la riconoscenza per il professionista e l’uomo che due anni fa fece il miracolo e che in questa stagione ha accettato una sfida difficile, resa ancor più ardua dalle sue condizioni di salute già non ottimali al momento in cui fu richiamato in granata e che hanno subito ulteriori colpi con i due interventi chirurgici a cui l’ex Roma ed Inter ha dovuto sostenere. Inevitabilmente, la sua presenza al campo si è ridotta ma non si può condannare nessuno per questo. Anzi, nonostante tutto Sabatini ha provato ad esserci ogni qual volta è stato possibile. “La Salernitana sarà la mia ultima squadra“, aveva detto prima di Udine a Radio Serie A con Rds, probabilmente con riferimento anche a questo e a un fisico che non lo sorregge più come un tempo. Uomo intelligente, colto e risoluto, Sabatini “continuerà fino alla scadenza del contratto a giugno, anche perché con mister Colantuono hanno avuto molte esperienze insieme, sarà un valido supporto sia per lui, sia per la società nell’individuare i futuri manager di questo club, ci darà una mano in questi mesi in tal senso per costruire la nuova Salernitana“, per dirla con le parole rese ieri dall’ad Maurizio Milan (clicca qui per articolo e video).
Tra un po’ sarà tempo di fare scelte e probabilmente, con l’aiuto dello stesso Sabatini, i casting sono già partiti. Può rientrare in scena Kolarov, giovane dirigente già accostato alla Salernitana a gennaio, magari affiancato da una figura più esperta che faccia esclusivamente direzione generale? Tutto è possibile. “Sarà fondamentale rivedere la posizione di calciatori e aprire una riflessione sui dirigenti che ci accompagneranno nel prossimo futuro. Come direttori abbiamo avuto profili molto diversi in questi anni, da un giovane come De Sanctis a un senior come Sabatini. Chi ci accompagnerà dovrà lavorare con noi su obiettivi chiari come quello della sostenibilità economica, perché è importante non trovarsi in una situazione non dico critica ma in cui debbano esserci in continuazione aumenti di capitale di un’unica persona che ha già dato molto a questo club. Dobbiamo pianificare meglio ed avere uomini di sport e di campo che siano ingaggiati anche dal punto di vista contrattuale“, ha aggiunto Milan.
Sabatini era convinto della salvezza e non aveva tutti i torti. Visto il cammino anche delle concorrenti finora e le prestazioni inconcludenti offerte dalla Salernitana, di certo la squadra sarebbe potuta essere più su in classifica, quantomeno a giocarsela con meno distacco dalla zona salvezza, se ci fosse stato quel minimo di nerbo che due anni fa fu arma in più. Dopo Cagliari sui social il direttore generale aveva scritto: “Dopo una partita come questa non posso che prendere atto che non ho inciso come pensavo circa l’andamento delle cose e il percorso che avevo immaginato: chiedo scusa al club e al presidente che mi ha sempre assecondato ma soprattutto chiedo scusa ai tifosi tutti chiedendo loro di non scaricare la squadra e aspettare la fine del campionato, poi vedremo di agire per il meglio”. Prima ancora, al termine del ko contro l’Empoli che aveva segnato l’esonero di Inzaghi: “È stata una sconfitta dolorosa che ci scaraventa nel baratro. Ma risaliremo, non avrò altro pensiero nei prossimi mesi e non mi assolvo in nulla per quello che sta succedendo, la Salernitana è altro. Scusate”.
Assunzioni di responsabilità forse anche esagerate rispetto alle cause che hanno portato la Bersagliera ad accartocciarsi su se stessa con continui comportamenti al limite dell’autolesionismo, dentro e fuori dal campo, anche prima che Sabatini tornasse in sella. Walter ha fatto flop, è umano ed onesto intellettualmente nell’ammetterlo, ma non può certo essere esclusivamente colpa sua se l’anno prossimo sarà Serie B. Ora sarà… “suggeritore” pure lui: dovrà indicare un nome – o più nomi – da cui ripartire dietro la scrivania.
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