TABELLINO VENEZIA-SALERNITANA 3-4 dcr
VENEZIA (4-4-2): Vicario; Zampano, Modolo (23’ st Coppolaro), Domizzi, Bruscagin; Lombardi, Schiavone (7’ sts Suciu), Bentivoglio, Pinato; Bocalon (22’ st Zigoni), Rossi (6’ pts Pimenta). A disposizione: Facchin, Fornasier, St Clair, Zennaro, Besea, Segre, Lezzerini, Cernuto. All. Serse Cosmi
SALERNITANA (4-3-3): Micai; Pucino, Mantovani, Migliorini, Lopez (40’ st Memolla); Odjer (14’ sts Mazzarani), Di Tacchio, Minala; Casasola, Djuric (12’ sts Calaiò), A.Anderson (11’ st Orlando). A disposizione: Vannucchi, D.Anderson, Rosina, Gigliotti, Akpa Akpro, Schiavi, Volpicelli. All. Leonardo Menichini
ARBITRO: Gianluca Aureliano di Bologna (Imperiale / Dei Giudici). Var: Luigi Nasca di Bari; Avar: Marco Piccinini di Forlì
NOTE. Marcatori: 41’ pt Modolo (V); Ammoniti: Bocalon, Schiavone, Pimenta (V); Espulso Minala (S) al 45’ Angoli : 5-2; Recupero: 5’ pt – 4’ st – 1’ pts – 3’sts; Sequenza rigori: Domizzi (V) gol, Casasola (S) gol, Suciu (V) gol, Calaiò (S) gol, Bentivoglio (V) parato, Pucino (S) gol, Coppolaro (V) alto, Di Tacchio (S) gol; Spettatori: di cui 842 da Salerno.
Ai rigori, soffrendo, ma lottando. E alla fine la Salernitana si salva. I granata perdono il ritorno dei playout 1-0, la somma fa 2-2 e quindi dopo i supplementari si va ai rigori. Dagli undici metri esce tutto il carattere di una squadra che ha giocato una bruttissima partita, impaurita e poco lucida ( e per 75 minuti in inferiorità numerica per la sciocca espulsione di Minala). Però quando il gioco si è fatto duro le gambe non sono tremate: Micai super in partita e anche nel respingere il tiro di Bentivoglio, poi sbaglia anche Coppolaro. Di Tacchio si prende la responsabilità del rigore decisivo, segna e poi tutta la squadra festeggia sotto gli 800 che hanno invaso il Penzo. La Salernitana si salva, ma che fatica.
LA CRONACA. La Salernitana parte aggressiva, attaccando subito alto il pressing del Venezia. Il 4-3-3 di Menichini è confermato, ma a centrocampo non c’è qualità. Odjer e Minala spalleggiano Di Tacchio, André Anderson invece gioca in attacco al posto di Jallow che si infortuna nel riscaldamento. Dura esattamente tre minuti l’atteggiamento dei granata, che poi si mettono dietro la linea della palla e cercano di tirare avanti fino all’intervallo senza soffrire. Non riuscendoci. Il Venezia col passare dei minuti prende fiducia, il 4-4-2 di Cosmi è quello dell’andata: due punte (gli ex Rossi e Bocalon) due ali molto larghe (Lombardi e Pinato) e due registi pronti a far girare la palla. Schiavone e Bentivoglio ingabbiano la Salernitana e permettono alla squadra di Cosmi di salire e già dopo sei minuti il Venezia si mangia il gol del vantaggio. Sul lancio di Zampano, Lombardi salta più in alto di Lopez e sorprende Mantovani che si lascia sfuggire Bocalon: il Doge però balbetta e spara su Micai. La Salernitana prova a rispondere con un paio di punizioni alte di Pucino, poi nulla più. André prova qualche spunto ma gioca da solo, Djuric invece fa a sportellate ma Domizzi è un osso duro. Casasola, invece, resta molto vicino a Pucino e sulla destra c’è il vuoto. Il Venezia così cresce, sfonda sulle fasce anche grazie alle progressioni di Rossi e poi passa in vantaggio al 41’. Da un calcio di punizione Modolo si trova il pallone tra i piedi, manda al bar Lopez e poi spara sotto l’incrocio. Cosmi esplode, la Salernitana sbanda e Minala perde la testa: gomitata a Modolo, controllo al var e rosso diretto. Il camerunense completa l’opera, dopo un primo tempo giocato malissimo. Doccia gelata prima dell’intervallo.
Menichini si ripresenta in campo con uno strano 5-3-2, arretrando Casasola in difesa e André a centrocampo. È il brasiliano però a essere il più pericoloso, con due conclusioni molto simili tra il 6′ e il 10′ di centimetri alti (anche Di Tacchio cercherà con poca fortuna quell’angolo). Poi, come era successo nel primo tempo, è di nuovo il Venezia a prendere in mano la partita facendo viaggiare il pallone da una parte all’altra. Alla Salernitana invece gira solo la testa, i granata sono poco lucidi e soprattutto poco coraggiosi. Ogni volta che il cavalluccio recupera palla la butta lontano su Djuric, che da solo non può fare nulla. Menichini gli mette vicino Orlando, togliendo dal campo André, ma le occasioni per segnare ce le ha tutte il Venezia. Lombardi e Domizzi impegnano Micai, poi Pinato al 35′ incredibilmente da due passi spara altissimo e perdona la Salernitana. Odjer e Djuric ci provano nel finale senza convinzione, non si riescono a evitare i supplementari.
Memolla, entrato poco prima del novantesimo, impazzisce dopo otto minuti dell’overtime con un retropassaggio folle, costringendo Micai all’uscita spericolata. Zigoni poi da 40 metri cerca lo scatto ma non trova la porta. Menichini tarda a fare cambi, il Venezia invece ci prova. E Micai salva tutto, ancora: bellissimo il colpo di testa di Lombardi, da applausi l’allungo del portiere mantovano. Calaiò e Mazzarani entrano solo per tirare il rigore, forse si potevano anticipare di qualche minuto le sostituzioni.
Alla fine è l’angosciante lotteria dei rigori a salvare la Salernitana. I ragazzi di Menichini non ne sbagliano uno, mentre Micai è super su Bentivoglio. Coppolaro manda il quarto in curva, poi Di Tacchio non si spaventa e fa partire la festa. La Salernitana si salva, con tantissima sofferenza. Ma alla fine sarà ancora Serie B, Menichini ci è riuscito ancora. Ma da domani bisognerà cambiare tutto, perché questa resterà come una delle peggiori stagioni della storia centenaria del cavalluccio.
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