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Resilienza-Simy: da pietra dello scandalo a opzione in più per mister Inzaghi

La partita con il Bologna ha portato con sè strascichi e ripercussioni non solo in classifica, ma anche sotto il profilo del morale e dell’ambiente, con la contestazione al Presidente Iervolino che si respira palpabile in città. L’unica nota positiva, se proprio ci si vuole sforzare di andare a cercare qualcosa di buono, è il ritorno al gol di Nwankwo Simy. Per lui, sembra incredibile a dirsi, è il secondo centro in campionato con la maglia della Salernitana dopo quello dell’illusorio vantaggio contro lo Spezia, datato addirittura 16 Ottobre 2021. Tra le due marcature c’è quella che a tutti gli effetti era l’ultima rete ufficiale del nigeriano prima del gol al Bologna, allo “Zini” di Cremona, in un Cremonese-Parma 3-1 del 15 febbraio 2022. Tradotto, Simy non andava a segno da quasi due anni. Un’eternità per un attaccante la cui riabilitazione è stata fortemente voluta da Filippo Inzaghi, ma il cui reintregro è stato visto dai tifosi come un’autentica certificazione dello scarso valore dei colleghi portati in sede di calciomercato dal Direttore Sportivo De Sanctis.

Se dobbiamo affidarci a Simy, bocciato da Paulo Sousa e proposto a mezzo mondo, allora siamo alla frutta” è stato il refrain più gettonato sui social, da parte di una tifoseria che è rimasta delusa dalle prestazioni di Dia, lontano e svogliato parente di quello ammirato pochi mesi fa, e che forse si aspettava di più dai vari Ikwuemesi, Tchaouna e dall’esotico colpo giamaicano Stewart.

A Simy, al netto dei rifiuti a tutte le destinazioni proposte in sede di calciomercato, va riconosciuto il merito di essere riuscito a farsi trovare pronto da un punto di vista psicologico prima che fisico. Il piattone all’angolino su sponda di Candreva ha gonfiato la rete senza portare punti alla Salernitana, ma di certo ha ridato quella linfa vitale per chi vive di gol. Un gol che Simy si sarà immaginato milioni di volte nel corso di questi 20 mesi di digiuno, fatti di tanta panchina e di tantissime mancate convocazioni. Fino all’infortunio di Cabral ed al primo cambio in lista over, Simy era addirittura inconvocabile per la Prima Squadra, ed aveva ripreso ad allenarsi in gruppo solo perché il club in caso contrario avrebbe rischiato provvedimenti. Ma di sedute solitarie Simy ne ha vissute comunque tante, con tutte le conseguenze che queste portano anche nella capacità di entrare nei meccanismi e nei movimenti della squadra in campo.

Ci è voluto Filippo Inzaghi, un bomber da quasi 300 reti in carriera, divenuto allenatore della Salernitana, a dare una seconda chance alla punta nigeriana. Che continua a dividere nei giudizi e che probabilmente ha perso troppe occasioni per cercare di rientrare nei cuori dei salernitani, ma che allo stato attuale ed in attesa di notizie dal mercato invernale, è opzione abile ed arruolabile per il reparto offensivo in queste ultime giornate del 2023. E lui ci spera, come rivelano le sue parole a fine gara: “Ringrazio Inzaghi per la fiducia perché non è stato facile. Sono stato fuori un po’ però sto cercando di mettercela tutta; il lavoro paga sempre, mi manca un po’ di continuità nelle partite però pian piano cerco di trovarla”.

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