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Regole del gioco cambiano ancora: in caso di proroga, nuovo trust abbia paletti invalicabili

Gabriele Gravina

La Lega Serie A, con i suoi due consiglieri che avranno diritto di voto martedì (Paolo Dal Pino e Giuseppe Marotta, mentre Lotito – pur sedendosi in Consiglio Federale – non potrà votare sul caso poiché in evidente conflitto di interessi), ha deciso di sostenere la permanenza della Salernitana in corsa anche nel girone di ritorno. Ma il 21 dicembre saranno tante le anime che dovranno esprimersi per evitare (o confermare) l’esclusione dal campionato che, al momento, è la pena prevista per la mancata vendita del club.

I passi

Ma se venisse accordata una proroga, assecondando la direzione indicata ieri dai club di massima divisione, quali sarebbero i prossimi passi? L’attuale assetto proprietario della Salernitana è figlio di un atto notarile che all’epoca della costituzione del trust fece passare le quote del club dal 50% rispettivo detenuto da Omnia Service One (società riconducibile a Lotito) e Morgenstern (quella della famiglia Mezzaroma) al trust Salernitana 2021, gestito e rappresentato da Melior Trust (Susanna Isgrò) e Widar Trust (Paolo Bertoli). I cosiddetti trustee furono nominati in estate dai disponenti, ovvero i co-patron uscenti, che avrebbero dovuto attendere “solo” il saldo del prezzo di vendita. Cosa che non si è verificata perché la cessione non c’è stata. Se la Figc optasse per dare ancora tempo al club campano di trovare un acquirente, dovrebbe però issare dei paletti finalmente invalicabili (per davvero), decidendo cosa accadrebbe il 30 giugno in qualsiasi caso. Di proroga in proroga, quanto potrebbe accadere martedì è l’ennesima dimostrazione che in questa delicatissima partita le regole del gioco stanno cambiando ripetutamente, anche quando sembrano blindate (come la deadline del 31 dicembre). Tutto esclusivamente sulla pelle dei tifosi in primis, che oltre a soldi ed energie mentali rischiano di rimetterci pure la salute.

Nuovi paletti

La piazza non merita umiliazioni sul campo e soprattutto fuori, quelle che sta vivendo in queste ultime settimane soprattutto. Urge mettere allora un muro: non è pensabile che, nel malaugurato caso di retrocessione, la Salernitana possa tornare nelle mani dei vecchi proprietari. Ecco perché per prolungare lo status quo, occorrerà formalmente una richiesta dei disponenti alla Figc, che a ieri non era ancora arrivata. C’è tempo naturalmente fino al 20. Sono infatti Lotito e Mezzaroma che, a suo tempo, chiesero alla Federazione di adottare il trust e loro oggi devono chiederne uno nuovo. Dovrebbe infatti essere previsto un ulteriore passaggio di quote dal trust che si esaurisce il 31 dicembre a un altro con paletti più rigidi. Ad esempio, quello che prevede l’obbligo di non iscrivere la Salernitana in Serie A l’anno prossimo se dovesse raggiungere la salvezza e contestualmente non venisse venduta entro il 30 giugno, ma nello stesso tempo anche l’impegno a non vantare diritti di proprietà sul club in caso di retrocessione per evitare il passo del gambero e tornare a situazioni stucchevoli, per giunta a due anni dalla scadenza delle multiproprietà già esistenti (Bari-Napoli, Verona-Mantova) come da prescrizione di Gravina. Lotito e Mezzaroma accetteranno tutto? La Federcalcio come si porrà? Negli uffici di via Allegri c’è non poca stizza per la vicenda che oggettivamente infastidisce un po’ tutti.

Le altre anime

Martedì si vedrà. Il Consiglio, come si diceva, è composto da molte altre anime al di là di Dal Pino e Marotta che voteranno per la Serie A. Sarà infatti completato da Mauro Balata che è il rappresentante della Lega B, Francesco Ghirelli, Alessandro Marino e Giuseppe Pasini (patron di Olbia e Feralpisalò) quelli la Lega Pro. La Lega Dilettanti invece sarà rappresentata dal commissario straordinario Giancarlo Abete, Daniele Ortolano, Stella Frascà, Florio Zanon, Francesco Franchi e Maria Rita Acciardi, oltre a Umberto Calcagno, Davide Biondini, Valerio Bernardi e Chiara Marchitelli (Assocalciatori), Mario Beretta e Zoi Gloria Giatras per l’Assoallenatori, il presidente dell’AIA Alfredo Trentalange, quello del Settore Giovanile e Scolastico, Vito Tisci. E ancora, il numero uno del Settore Tecnico, Demetrio Albertini, il segretario generale Marco Brunelli e la presidente della Divisione Calcio Femminile, Ludovica Mantovani.

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