Reduce dall’importante vittoria interna contro il Venezia, il risollevato Perugia di mister Nesta giunge a Salerno sorretto dalla ferma intenzione di stabilirsi in zona play off. Obiettivo minimo stagionale per una società che ha operato bene sul mercato, nonostante le dolorose partenze di due bocche di fuoco come Cerri e Di Carmine. Inizio di stagione sofferto, all’insegna di un 3-5-2 che non ha fornito grandi garanzie tattiche e suggerito all’ex difensore di Lazio e Milan di cambiare spartito calcistico. Nell’ultima gara interna contro il Venezia, infatti, i grifoni sono scesi in campo con il 4-3-3, con Nesta che ha chiesto ai suoi attaccanti un sacrificio in fase difensiva e alla squadra una circolazione di palla maggiore e rapide verticalizzazioni.
Modulo che, salvo sorprese, dovrebbe essere confermato anche a Salerno. A difesa dei pali ci sarà il ventiseienne brasiliano Gabriel, importanti esperienze con Napoli e Milan in serie A, oltre a due presenze nella nazionale verdeoro. La linea a quattro di difesa, partendo da destra, sarà formata da Ngawa, Gyomber, Cremonesi e Falasco. Il primo, ex Avellino, fungerà da esterno basso sostanzialmente bloccato, essendo egli molto rapido e reattivo in marcatura (non sempre concentrato e attento nelle letture difensive), ma poco incisivo in fase di possesso palla. Distrazioni che spesso macchiano anche le prestazioni del bravo Gyomber, centrale slovacco dotato di grandi mezzi fisici, discreta rapidità e capacità di sviluppare gioco dal basso. Più attento ed essenziale (non più forte) del collega è il mancino Cremonesi, ex gregario vincente di Crotone e Spal (due esperienze concluse con altrettante promozioni), sempre molto insidioso sulle palle inattive. La spinta a sinistra è assicurata da Falasco, anch’egli la scorsa stagione ad Avellino, dove ha mostrato un buon piede ma anche qualche incertezza di troppo nell’uno contro uno difensivo.
Il compito di diga davanti alla difesa spetterà all’esperto Bianco, una garanzia per la sua capacità di giocare al calcio badando alla concretezza e assicurando sempre tempestive e disciplinate interpretazioni tattiche. Ai suoi fianchi, probabilmente a piede invertito, agiranno da mezzali il mancino Dragomir a destra e Nicola Verre a sinistra. Si tratta di due interni di grande qualità, portati più ad offendere che a presidiare difensivamente la zona nevralgica del campo, anche se il loro contributo non viene mai meno dal punto di vista difensivo, dinamico e temperamentale. Il primo, che è nato trequartista, ha vissuto un biennio altamente formativo nel settore giovanile dell’Arsenal. Il secondo, che sa ben disimpegnarsi anche da vivace playmaker, è alla ricerca di riscatto dopo una stagione avara di soddisfazioni in serie A con la Sampdoria. La Salernitana dovrà stare attenta a non concedergli spazi a ridosso della propria area di rigore, perché Verre è in possesso di un ottimo tiro dalla media distanza.
Il tridente offensivo – privo degli infortunati Han e Bianchimano – si presenta piuttosto assortito. Sulla fascia destra opererà lo stantuffo Mustacchio, esterno un po’ frenetico nelle sue interpretazioni calcistiche ma sempre pungente di rimessa (4-5 gol a stagione li garantisce) e volitivo in fase difensiva. Al centro del reparto avanzato, un po’ trequartista ed un po’ falso nueve, agirà il ventunenne Vido, promettente attaccante di scuola Milan ed ora di proprietà dell’Atalanta. Egli ama giocare soprattutto tra le linee, dove cerca di liberarsi dalla marcatura avversaria per andare al tiro o per servire l’assist ai compagni. Ampi margini di crescita, soprattutto dal punto di vista realizzativo, considerato che il ragazzo ha già ampiamente dimostrato di saper giocare a calcio, dando segnali importanti anche sul piano del temperamento e della personalità. A sinistra, con licenza di accentrarsi quando Vido si abbassa per fungere da trequartista, agirà Federico Melchiorri, uno degli attaccanti più intelligenti dal punto di vista tattico dell’intera serie B; egli è sempre impegnato a dettare il passaggio alla squadra ed a vestire i panni di assist man. Doti che vanno ad aggiungersi alla prestanza fisica (che non limita la sua mobilità), ad un tasso tecnico medio-alto per la categoria ed a medie realizzative discrete. Attenzione, infine, alla variabile Moscati, versatile centrocampista di spinta e con il vizio del gol, che potrebbe rappresentare un’interessante opzione sulle corsie esterne offensive, ma anche nei panni di mezzala abile ad attaccare gli spazi.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): Gabriel; Ngawa, Gyomber, Cremonesi, Falasco; Dragomir (Moscati), Bianco, Verre; Mustacchio (Moscati), Vido, Melchiorri. All. Nesta.
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