Ai blocchi di partenza (di nuovo). Dopo un lungo stop, sabato ricomincia il campionato Primavera e al Volpe arriva il Crotone per affrontare la Salernitana. I baby dell’ippocampo si sono fermati a metà ottobre, dopo sole due partite di campionato (una persa a Cosenza, l’altra vinta in casa contro la Reggina) è una di Coppa Italia (ko ai rigori a Frosinone).
Ora si riparte. Dal 2 gennaio sono ripresi gli allenamenti, nel weekend tornerà il campionato. Mister Antonio Rizzolo – alla guida dei granatini – ha spiegato ai nostri microfoni come i ragazzi arrivano al momento e come hanno affrontato (e continuano in parte a farlo) l’emergenza sanitaria che più di tutto nell’ultimo periodo ha colpito proprio loro. “Siamo contenti di aver ripreso questa stagione che già ci aveva visto partire un pochino in ritardo. Ci sono state annate difficili, l’anno scorso e quest’anno, in cui siamo dovuti sottostare alle situazioni pandemiche in cui si trova tutto il mondo. Ritornare sul campo devia i nostri pensieri da tante situazioni brutte, poi i ragazzi vogliono fare sport e stare all’aria aperta. – dice il tecnico – Sicuramente non è facile perché non abbiamo avuto tanto tempo per organizzare la stagione praticamente intera che abbiamo di fronte. Comunque abbiamo lavorato bene e ci ripresenteremo con tanta voglia, vediamo di riprendere al meglio”
Le incognite sono ovviamente tantissime in una situazione mai vista prima, dove in due settimane la squadra si è dovuta preparare a un vero e proprio tour de force: “Già avevamo stoppato tutto a marzo riprendendo a settembre. Dall’anno scorso quindi la situazione non è stata facile, avevamo fatto però un buon mesetto di lavoro dove avevamo messo dentro tanto e dopo un mese ci siamo subito dovuti rifermare. Il problema non è tanto adesso, ma il fatto che già venivamo da una pausa di quattro mesi. È chiaro che questo vale per tutti. C’è un programma molto intenso da qui fino a maggio, dove non ci fermeremo praticamente mai; non è facile anche perché è una situazione senza precedenti. Non abbiamo neanche potuto lavorare sul lungo termine perché serviva prepararsi alla partita in due settimane. Chiaramente la condizione arriverà giocando, le partite saranno il miglior allenamento. Abbiamo avuto anche qualche infortunio che si poteva preventivare. Non sappiamo cosa aspettarci, è chiaro che la squadra non sarà a livello atletico ottimale e sicuramente le cinque sostituzioni sono benedette come mai in questo caso“.
Tutto sperando che non ci siano ulteriori imprevisti, ma su questo aiuta il cambio di protocollo rispetto a inizio stagione: “Non so se i protocolli saranno come quelli della prima squadra, ma noi abbiamo fatto i tamponi prima della ripresa e ne faremo almeno uno a settimana, sicuramente faremo i tamponi anche 48 ore prima di ogni gara e infatti li faremo questo giovedì. Se ne occuperà l’equipe medica di cui ci fidiamo ciecamente, anche perché se ci si ferma ogni volta che c’è un positivo si rischia di non finire più, ovviamente con la priorità della salute e la tranquillità dei ragazzi. La generazione dei 2002 non ha perso un anno ma quasi, è sicuramente molto penalizzata essendo rimasta ferma per gran parte di un anno cruciale della loro crescita, mi auguro possano tutti recuperare il gap“.
Il gruppo ovviamente ha tantissima voglia di dare il massimo: “Per i ragazzi non è facile, non vanno a scuola, non possono uscire, se gli togli tutto questo diventa dura. Avevano tanta voglia di scaricare la tensione nell’allenamento. Si vedeva nei loro occhi la gioia di tornare a fare quello di cui sono appassionati. Poi bisogna vedere come staranno nel lungo termine“.
In quest’ottica non è nemmeno facile impostare degli obiettivi: “L’anno scorso il campionato si è interrotto con tre o quattro partite di anticipo mentre eravamo in piena zona playoff. Oltre a questo, abbiamo avuto tanti ragazzi che sono passati in prime squadre. Al di là dei meri risultati del campo che lasciano il tempo che trovano, l’obiettivo è anche questo: l’anno prossimo qualcuno dovrà sicuramente iniziare a confrontarsi con delle categorie più importanti, che possono essere la prima squadra, la Lega Pro o altro. Proviamo a far crescere qualche ragazzo con potenzialità per emergere, che sicuramente c’è anche nel gruppo di quest’anno. Non potranno arrivare tutti, è innegabile, ma devono sentire tutti la possibilità di poter cullare il sogno e lavorare affinché si realizzi“.
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