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Pioli, addio al Milan contro i granata: “Cicli iniziano e finiscono, cerco qualcosa di speciale”

Stefano Pioli ha concluso la sua esperienza al Milan. Proprio contro la Salernitana, l’allenatore, tra l’altro ex granata, ha detto addio a San Siro ed è stato al centro della festa postpartita, prima di intervenire ai microfoni di DAZN: “I cicli iniziano e finiscono e non è facile farli durare così a lungo come abbiamo fatto noi. Sono stati un gruppo speciale, uno nomale si sarebbe girato dall’altra parte nei momenti difficili. Loro hanno allungato. Qui al Milan ho vissuto emozioni che capitano poche volte in una carriera, i tifosi mi hanno riempito il cuore di gratificazione e gioia, tutti siamo stati compatti. Non posso che essere orgoglioso di aver fatto parte di questo percorso e di essere entrato nella storia del club”.

Sul futuro: “Questa esperienza grazie a tante vicissitudini che abbiamo passato mi fanno arrivare a un livello dove voglio cercare di costruire ancora qualcosa di speciale, se ci sarà la possibilità. Pretendo ancora di più da me stesso, esigo di fare cose speciali, voglio conoscere giocatori e persone nella speranza di trovare le stesse persone che ho trovato qua. Siamo stati la squadra più giovane della storia a vincere uno scudetto e ora sono diventati uomini maturi e forti. Il mio agente mi chiamava in queste settimane, ma io non ho voluto saperne niente fino alla chiusura del rapporto con questo club. Mi rimetto in gioco se trovo qualcosa di speciale”. 

Il tecnico è intervenuto anche in sala stampa, presentandosi con tutti i membri dello staff: “Supportarmi e sopportarmi non è mai semplice. Se abbiamo fatto un lavoro di qualità, c’è molto merito loro. Da fuori ho sempre dimostrato di essere più paziente di quello che sono in realtà. Quando 25 anni fa ho iniziato ad allenare, non potevo immaginare di arrivare un giorno a questo punto. E’ un sogno. La cosa più bella è il rapporto che ho creato con questo gruppo di ragazzi”.

“Quale squadra può fare al caso di Pioli per ripartire? Non c’è un identikit della squadra migliore per me. Qualcosa di speciale vuol dire lavorare bene, migliorare i giocatori, avere progetti. Sono stato troppo attento a lavorare con un grande club come il Milan per pensare ad altri club. Ovviamente adesso nei prossimi 10 giorni se qualcuno mi vorrà incontrare sarò disponibile a farlo. Però la cosa più stimolante sarebbe la Premier League, ma la vedo complicata. Se chiudessi oggi la carriera di allenatore, sarei molto felice di quello che ho fatto, ma sento che ho ancora qualcosa da dare”.

Così Pioli ai microfoni di Sky: “Sono stati dei giorni belli. In questi cinque anni ho dato tutto ma ho ricevuto tantissimo. Sono emozioni forti belle da vivere. Finisce un percorso che ci ha dato tanto e finisce nel momento giusto. Sono grato alla società, ai tifosi e a tutti. Quello che ho vissuto è stato un sogno. Credo sia normale aver alzato l’asticella facendo tornare i tifose del Milan a sognare. Mi auguro che tutto possa tornare nella giusta direzione perché il Milan è un grande club. Oggi ho detto alla squadra che è stata speciale, un gruppo normale si sarebbe girato dall’altro lato, loro invece hanno mi hanno teso la mano. Io ho dato tutto, il percorso lo avete visto tutti. Quello che abbiamo trovato e quello che lasciamo è completamente diverso. Credo che onestamente sia giusto così”.

Occhi sul futuro: “Mi auguro di trovare un posto dove costruire un percorso speciale come questo. Questo non significa dover vincere uno scudetto ma avere ambizioni. Non so niente, sono troppo legato al club per pensarci già. Vedremo nei prossimi giorni. Ogni tanto fermarsi non fa male, può servire ad un allenatore osservare per restare al passo con i tempi.  Abbiamo cominciato con un gruppo di ragazzi, cha andavano sostenuti e stimolati. Tonali dal punto di vista tecnico e della crescita che ha avuto è quello che ricordo con più piacere. Qualcuno al suo primo anno aveva dei dubbi, ma ho sempre creduto in lui. Il leader può essere Maignan per l’impatto che ha nello spogliatoio. Mi mancherà Milanello dove ho lavorato con persone piene di passione, ma andiamo avanti. Chi arriverà troverà una cultura del lavoro importante ed un gruppo coeso”.

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