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Parole, parole, parole…gli ultras le mettono nero su bianco e “ringraziano” per la retrocessione

L’Arechi è spettrale. Salernitana-Atalanta all’impianto di via Allende comincia con il silenzio davanti al varco di ingresso dell’autobus che accompagna i giocatori. Nessun tifoso ad attendere la squadra, neanche in contestazione.

Contestazione che – oggi pomeriggio – al fischio di inizio ha invece accompagnato tutto il match. Prima gli striscioni contro la società (assente patron Danilo Iervolino ma presente soltanto l’amministratore delegato Maurizio Milan), poi i fischi costanti, intervallati soltanto dal coro delle ultime giornate: “Che importa se è arrivata la retrocessione…” intonano dalla Curva Sud Siberiano. Frasi eloquenti con cui i tifosi hanno riavvolto il nastro di “promesse mancate” e di parole dichiarate proprio dalla società granata, culminate infine con una retrocessione, nel peggiore dei modi. Dall’anello superiore a quello inferiore della curva sud si legge: “Quest’anno parte sinistra della classifica, acquisti prestigiosi (calciatori con algoritmi), centro sportivo e ammodernamento stadio, progetto Salerno-sport city, grazie a tutti…è arrivata la retrocessione!”.

Poi le parole contro i calciatori che “mercenari, devono andare via da Salerno”. Prima della partita contro i bergamaschi, è Candreva a ricevere una maglia speciale con il numero 500 sulle spalle: sono le partite raggiunte fino ad ora in carriera. Un premio speciale “sporcato” da una situazione compromessa e senza emozioni.

Tanti i “buchi” lasciati vuoti nell’impianto di via Allende: soltanto 1600 i biglietti venduti (di cui 23 ospiti) che sono andati ad aggiungersi al numero degli abbonati per complessivi 12980 spettatori, probabilmente non tutti presenti: il colpo d’occhio – infatti – è negativamente sorprendente. Sugli spalti anche i “fratelli” dello Schalke04 con una rappresentanza di tifosi presenti in curva Sud, a dimostrazione di un gemellaggio che si rinsalda anno dopo anno, nonostante tutto.

E nonostante tutto giornata speciale anche per i ragazzi Erasmus di Aegee, associazione di studenti dell’Unisa (il presidente Pietro Marchesano aiuta anche Colantuono e prima ancora Inzaghi come traduttore per i giocatori stranieri) che hanno partecipato al Walk About e hanno potuto visitare lo stadio, gli spogliatoi e l’impianto di via Allende prima di assistere al match guidati dal referente Federico Melella.

 

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