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Palermo, il forfait è una formalità. Ora i giocatori puntano a recuperare stipendi, corsa per la ripartenza dalla D

Si va sempre più verso l’esclusione del Palermo dalla prossima Serie B. Dovrebbe trattarsi di una mera formalità, l’atto che il 4 luglio in prima istanza da provvedimento CoViSoc e poi il 12 luglio col pronunciamento definitivo del Consiglio Federale, estrometterà i siciliani, a vantaggio del Venezia. Tante questioni, però, resteranno appese, come gli ingaggi che i calciatori non hanno percepito negli ultimi tre mesi. “Da oggi noi giocatori useremo ogni sede opportuna per tutelarci e per ricevere ciò che è nel nostro diritto, pronti a combattere per portare avanti anche una battaglia etica per cui tutte le persone che entrano nel mondo del calcio, non possano più permettersi di giocare con le vite di tante famiglie. Faremo in modo che Arkus network e i soggetti ad essa legati non possano più in futuro avere la possibilità di far rivivere ciò che stiamo passando noi ad altre persone, che siano essi sportivi, vacanzieri o persone comuni”, la nota diramata da Pomini e compagni, che hanno interpellato l’Assocalciatori e dovrebbero far partire tempestivamente l’istanza di fallimento del club.

Non ci sono più le norme che, fino all’anno scorso, permettevano una sanatoria con delle penalizzazioni per le società che non avevano fatto in tempo ad adempiere ai propri obblighi finanziari ed amministrativi entro i termini previsti. Quest’anno, peraltro, le scadenze sono state anticipate dal 30 al 24 giugno. Il Palermo – che con Tuttolomondo continua ad annunciare la possibilità di ricorsi – potrà appellarsi alla sempre più probabile esclusione soltanto fino all’8 luglio e solo facendo leva sui documenti prodotti entro la data del 24. Una missione quasi impossibile, in cui non crede più nessuno. Decisamente più facile ripartire dalla Serie D con una nuova proprietà, l’imprenditore Dario Mirri, che già a febbraio salvò la società rosanero da una penalizzazione immettendo denaro per circa 3 milioni sulla base di accordi pubblicitari, sembra intenzionato a rilevare il club e ripartire dai dilettanti. Potrebbe farlo con l’aiuto di Rinaldo Sagramola, esperto dirigente ex Sampdoria, Palermo (con Zamparini) e Brescia che qualche settimana fa – per le sue amicizie romane – fu accostato anche alla Salernitana per un ipotetico post Fabiani. Occhio anche alle candidature di Massimo Ferrero, proprietario della Sampdoria che imiterebbe i colleghi Lotito e De Laurentiis con una seconda squadra in una piazza prestigiosa, e di un gruppo di Hong Kong guidato da un soggetto italiano. Dipenderà, anche in questo caso, dal Sindaco: come nel 2011 a Salerno con Vincenzo De Luca, toccherà a Leoluca Orlando definire le sorti del calcio a Palermo.

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